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Sinner, il capitano dell’Argentina in Coppa Davis Coria va all’attacco sul caso doping: “Io trattato diversamente”

Il capitano della squadra argentina di Coppa Davis, prossima avversaria dell'Italia alle Finals, torna sulla sua sospensione per doping puntando il dito sulla diversità di trattamento riservata a Sinner

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Il capitano della squadra argentina di Coppa Davis, prossima avversaria dell’Italia alle Finals, Guillermo Coria – ex n°3 e finalista al Roland Garros 2004 – ha ricordato al sito Clay la sua squalifica per doping, puntando il dito sulla diversità di trattamento che a suo parere sarebbe stata riservata a Jannik Sinner, il cui caso però sembra differire con quello del sudamericano.

Coria racconta la sua esperienza sulla positività al doping

Quando ancora non era ventenne ed era considerato una delle promesse mondiali del tennis, Guillerme Coria venne trovato positivo al nandrolone – sostanza dosante – venendo inizialemente sospeso per due anni, pena poi ridotta a sette mesi nel momento in cui riuscì a dimostrare di averlo assunto in maniera accidentale.

Questo il racconto dell’ex n°3 al mondo e specialista delle terra rossa, rimasto negli annali per l’incredibile rimonta subita in finale al Roland Garros nel 2004 per mano del connazionale Gaston Gaudio: “La positività al doping mi ha distrutto, ero al top della mia carriera, poi sono tornato con l’odio. Ho investito i miei risparmi per portare dalla Spagna un team di psicologi che mostrassero la mia personalità, ho anche affittato una macchina della verità negli Stati Uniti.

Mi sono sottoposto a uno studio genetico che confermava attraverso i miei capelli cosa consumavo, ho mostrato come il farmaco sia entrato nel mio corpo, attraverso un complesso vitaminico che non era stato utilizzato per trarre alcun vantaggio, ma quando sono arrivato al processo tutto era già deciso”.

Coria: “Non sono stato trattato allo stesso modo di Sinner”

Contrariamente a Jannik Sinner Coria era stato sospeso praticamente subito e per questo tuona contro la disparità di trattamento: “Non sono stato trattato alla stessa maniera di Jannik e la cosa non ha fatto stare per niente bene. È stata una tappa difficile per me ma l’ho chiusa. L’unica cosa che chiedo è che il trattamento sia uguale per tutti”.

Il caso di Sinner differisce con quello di Coria su più aspetti però. Innanzitutto l’argentino venne giudicato direttamente dall’ATP – che ai tempi si occupava direttamente di controllare e sanzionare i giocatori – mentre il caso dell’azzurro è stato seguito prima da un tribunale indipendente – l’Itia – e nei prossimi mesi dal CAS di Losanna.

Secondo, pur senza volerne trarre beneficio, Coria assunse volontariamente gli integratori responsabili della positività al nandrolone, mente Jannik è stato vittima di una contaminazione a causa di una pomata utilizzata da Naldi per una ferita alla mano. Insomma, l’unico aspetto che accomuna i due casi è l’assenza di dolo, che spiega anche i soli sette mesi di squalifica dati a Guillermo.

Sinner e Coria prossimi avversari in Coppa Davis

Sinner e Coria con ogni probabilità saranno avversari sul campo nel futuro prossimo, per la precisione il prossimo 21 novembre, quando l’Italia e l’Argentina si sfideranno per un posto in semifinale nelle Finals di Coppa Davis. Guillermo è infatti il capitano della selezione albiceleste che affronterà quella guidata da Filippo Volandri.

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