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Sinner, l’aneddoto di Steve Johnson sugli Internazionali 2019: “Quando ho perso con lui a Roma ho pensato di smettere”

L’annata incredibile del tennista italiano riporta a galla anche vecchi aneddoti legata agli inizi della sua carriera. L’ultimo è dello statunitense Johnson: “Ho pensato che quella sarebbe stata la sua unica vittoria”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

L’incredibile annata di Jannik Sinner porta a galla anche vecchi aneddoti, episodi legati agli inizi della carriera del tennista italiano che senza il suo grande exploit nel 2024 forse sarebbero andati anche perse tra le tante storie di sport. L’ultimo in ordine di tempo è quello raccontato da Steve Johnson, un nome che forse sarà riconosciuto solo dagli appassionati di lunga data.

L’aneddoto di Steve Johnson

Come tanti altri ex atleti, anche Steve Johnson ora ha deciso di mettersi dietro un microfono e commentare il mondo dello sport. Un ex “recente” lo statunitense che ha dato l’addio soltanto qualche mese fa. Ora però si diverte insieme a Sam Querrey, John Isner e Jack Sock a parlare di tennis e di tanto altro con il podcast “Nothing Major” e in una delle ultime puntate è arrivato anche un divertente aneddoto su Sinner.

Penso che fosse il 2019, io ero tra i top 50 al mondo ma quando c’è un ragazzino “di casa” che ha avuto la wild card è come se avessi una sensazione diversa. Non ne avevamo mai sentito parlare prima, vado sul campo e vedo questo ragazzo altro e magro. L’unica cosa che riesco a pensare è che devo vincere. Vinco facilmente il primo set, lui non mi sembra bravo. Poi perdo male il secondo set e nel terzo cerco solo di vincere e di trovare un modo. Forse ho avuto anche dei match point ma alla fine perdo 7-5”.

“Ho pensato di ritirarmi”

Steve Johnson continua il suo racconto: “Dopo il match ho vissuto dei momenti difficili, con Roma non ho mai avuto un buon feeling. Ho subito chiamato il mio agente per dirgli che avevo perso contro questo ragazzino che neanche sapeva giocare, per dirgli che volevo lasciare il tennis. Tutti quei pensieri che ti girano per la testa, hai perso contro un 17enne. Comincio a parlare anche con altri allenatori che mi dicono che questo ragazzo diventerà fortissimo e io riesco solo a pensare che sono degli stupidi. Per me quella sarebbe rimasta la sua unica vittoria. Chi immaginava che a 4 anni di distanza lo ritrovato a guadagnare milioni di dollari, a vincere slam e ad essere per distacco il miglior giocatore al mondo. Ma sono contento di essere una nota nella sua carriera, magari se non vinceva con me la sua carriera avrebbe preso una traiettoria diversa, adesso era a giocare nei Challengers”.

La carriera di Steve Jonhson

Non una carriera incredibile quella di Steve Johnson ma il tennista è stato per qualche tempo anche il miglior statunitense in classifica. Nel 2016 il suo miglior ranking con la posizione numero 21 e in bacheca ci sono anche 4 trofei: a Nottingham nel 2016, a Houston nel 2018 e a Newport e Houston nel 2018. Nel 2019 l’incrocio con Sinner a Roma mentre lui era numero 59 del mondo e la stella di Jannik stava cominciando a brillare nel firmamento del tennis.

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