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Sinner, la paura per il polso infortunato e la gioia: "Domenica sarà un giorno speciale ma tiferanno contro di me"

L'azzurro racconta le difficoltà del match con Draper, la forza mentale che l'ha aiutato e l'emozione della finale Slam, il presidente Binaghi esulta

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ed eccola, la felicità. Quando dopo oltre tre ore, per l’esattezza tre ore e tre minuti, Draper getta la spugna, non prova neanche a correre sulla risposta incrociata di Sinner e va a rete a dare la mano a Sinner, che ha appena vinto game, set e match. L’azzurro conquista la sua prima finale a New York e domenica affronterà Fritz per centrare il secondo Slam della sua carriera.

La gioia di Sinner

Per arrivare in finale ha dovuto sudare l’azzurro, quasi quanto l’avversario che si è dovuto cambiare le scarpe zuppe di sudore a metà secondo set ed è arrivato addirittura a vomitare in campo diverse volte. E dopo il successo può esultare. Alla sua maniera, ovvio. Cioè pacatamente:”Domenica sarà un giorno speciale. E’ una bella sensazione; ho fatto tanti buoni risultati tra Melbourne e New York, ho passato tanti momenti positivi, tanti momenti di difficoltà, momenti non semplici. Tutte le finali, in qualsiasi torneo, sono speciali ma ovviamente quelle del Grande Slam sono diverse. Sono davvero contento di avere un’altra opportunità”.

Le difficoltà del match con Draper

Lui e Draper sono amici, si conoscevano benissimo. Sinner ammette i problemi in gara: “E’ stata una partita complicata, lui ha giocato benissimo, in particolare nei primi due set. Poi, con il passare dei minuti, è calato un po’ fisicamente; forse ha accusato anche un calo mentale visto che era sotto di due set a zero. Io ho cercato di stare lì mentalmente, ho provato a muoverlo e a pressarlo di più, ho cambiato un po’ le carte in tavola. Credo di aver gestito in modo intelligente le situazioni, posso essere contento di come è andata”.

La paura per il polso infortunato

Appena uscito dal campo, le telecamere del torneo lo hanno immortalato con il ghiaccio sul polso dopo che durante il match aveva subito un duro colpo: “Il fisio in campo ha subito allentato la tensione e mi sono sentito subito bene. Vediamo domani, a freddo, ma sono tranquillo perché se fosse stata una cosa seria probabilmente avrei sentito subito sensazioni diverse”.

Agli Us Open era arrivato – parole sue – senza troppe aspettative con ancora lo stress per il caso doping. Poi un crescendo entusiasmante: “Abbiamo iniziato il torneo senza troppe aspettative e l’abbiamo gestita giorno dopo giorno. Nel primo turno mi sono trovato subito sotto nel punteggio, ma pian piano, lavorando duramente in allenamento, ho cercato di ritrovare il ritmo, la fiducia nei mei colpi e le sensazioni migliori. Sono davvero felice di essere riuscito a farlo e di essere riuscito ad arrivare in fondo”.

Sinner giocherà la sua seconda finale Slam della stagione e della carriera. “Sono stato più volte in questa situazione ma di esperienze di finali Slam ne ho una sola – ha detto a Supertennis – una finale Slam dà una sensazione diversa. Quando giochi una partita la domenica, in qualsiasi torneo, vuol dire che hai fatto un ottimo torneo. In queste giornate si prova a giocare al meglio ma anche a divertirsi perché sono giorni davvero speciali. Mi ricordo quando ho giocato la mia prima grande finale a Miami contro Hurkacz in cui non riuscii a gestire nulla. Poi piano piano sono riuscito a gestire quei momenti sempre meglio. E’ una bellissima sensazione, sei teso ma molto felice di scendere in campo ed è un bilanciamento che dovrò trovare domenica”.

L’esultanza di Binaghi

A Supertennis ha parlato anche il presidente federale Binaghi: “Quest’anno festeggiamo due fenomeni. Abbiamo un campione che non avevamo mai nemmeno sognato come Jannik Sinner. Ma dall’inizio dell’anno, dall’Australian Open, la nostra è una vittoria di sistema. Jasmine Paolini ha giocato due finali Slam in singolare, ha vinto a Roma e le Olimpiadi con Sara Errani, Musetti ha vinto una medaglia alle Olimpiadi. Al Roland Garros abbiamo giocato tre finali. Sul primo fenomeno non c’entriamo, sul secondo magari qualcosa di buono l’abbiamo fatta anche noi. Jannik ha vinto senza giocare benissimo, ha trasformato due delle prime nove palle break e molte le ha giocate sulla seconda palla dell’avversario. Ha giocato un gran tie-break, è lì che ha cambiato marcia: i primi sei punti li ha giocati alla grande. E’ quello che succede ai grandi campioni, che riescono a portare a casa il match in tre set pur non giocano benissimo – ha aggiunto -. Sinner è un campione e fa queste cose qua, continuiamo a fare il tifo per lui”.

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