“Noi pensiamo che Sinner sia già un tennista fatto e finito, ma non è così. La sua è ancora una situazione da lavori in corso e più gioca e più comprende in che modo si deve comportare e in quale direzione deve lavorare”. Il commento su Jannik Sinner arriva dall’ex tennista e commentatore televisivo Diego Nargiso in un’intervista a OASport sui tre talenti del tennis italiano. Oltre che di Sinner ha infatti parlato anche di Musetti e Berrettini.
Sulla stanchezza mostrata dall’altoatesino durante l’ultimo incontro nell’ATP 500 di Barcellona, Nargiso ha sottolineato come “lui deve abituarsi ad affrontare un’annata da 65/70 partite all’anno, cosa che l’anno scorso per vari motivi non ha potuto fare. Ha l’età e la motivazione per affrontare questi sforzi”. “Sinner è un giocatore estremamente forte e maturo – ha quindi sottolineato – sempre più consapevole di se stesso. Ha fatto dei progressi sotto tutti i punti di vista e la sua classifica parla chiaro. Jannik, tra l’altro, tira più forte di tutti da fondo e fa la differenza con questo e non è poco”.
Il passaggio da Sinner a Musetti è quasi d’obbligo, visto la doppia sfida tra i due, prima a Montecarlo e oggi a Barcellona. “Sul valore di Lorenzo c’è poco da dire – afferma Nargiso – io penso che lo step debba essere mentale piuttosto che tecnico. Quando gioca convinto di se stesso e consapevole di quello che fa, diventa un altro giocatore di quello che, sfiduciato, si mette dietro la linea di fondo. Sulle sue qualità tecniche, è sempre un piacere per gli occhi”.
Non può mancare anche un’analisi del momento difficile di Berrettini, legato a continui infortuni. “io credo che probabilmente gli infortuni sono legati anche al modo di giocare. Forse qualcosa a livello biomeccanico può e deve essere modificato, perché se spesso sono gli addominali a essere interessati significa che qualcosa nel modo di portare il colpo c’è. Una situazione non semplice la sua”.