Continua a tener banco il caso Clostebol che ha visto il coinvolgimento di Jannik Sinner, assolto dall’accusa di doping nonostante fossero state trovate tracce della sostanza proibita nelle sue analisi. In questi giorni il mondo del tennis si è spaccato in due partiti: chi crede ciecamente all’innocenza dell’azzurro e chi lamenta due pesi e due misure. Molto forte è stata la posizione di Djokovic, tra i big, e pur difendendo Sinner anche Panatta la pensa come il serbo.
- Cosa aveva detto Djokovic su Sinner
- Il pensiero di Panatta alla Domenica Sportiva
- L'importanza di avere legali importanti
Cosa aveva detto Djokovic su Sinner
Nel media-day agli Us Open Djokovic aveva lanciato frecciate avvelenate parlando di Sinner: “Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza. A quanto ho capito, il suo caso è stato scagionato nel momento in cui è stato annunciato. Ma, sapete, credo che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e alla sua squadra. Quindi, sì, ci sono molti problemi nel sistema. Vediamo la mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Posso capire i sentimenti di molti giocatori che si chiedono se siano trattati allo stesso modo”
“Speriamo che gli organi di governo del nostro sport possano imparare da questo caso e avere un approccio migliore per il futuro. Penso che collettivamente ci debba essere un cambiamento, e credo che sia ovvio. Molti giocatori, senza fare nomi, sono sicuro che sapete già chi sono, hanno avuto casi simili o uguali, più o meno uguali, che non hanno avuto lo stesso esito, e ora la domanda è se si tratta di fondi, se un giocatore può permettersi di pagare una somma significativa per uno studio legale che rappresenterebbe in modo più efficiente il suo caso“.
Il pensiero di Panatta alla Domenica Sportiva
Pensieri che trovano sostanzialmente d’accordo Adriano Panatta. L’ex tennista, opinionista fisso alla Domenica Sportiva, parla su Rai2 e dice: “Faccio una premessa, sono fermamente e assolutamente convinto della buona fede di Sinner, ci tenevo a dirlo, detto questo, devo spiegare come funziona: il tennis si gestisce privatamente, nel senso che c’è un’agenzia che fa i test antidoping che è privata e che ha trovato Sinner per due volte positivo, una volta a marzo durante Indian Wells, e poi a Miami, torneo che Sinner ha anche vinto. Quando sei positivo scatta subito la sospensione; lui l’ha evitata facendo ricorso al tribunale privato, che è un suo diritto e il tribunale gli ha concesso la sospensione. Poi c’è stato il processo interno, che ha dichiarato Sinner innocente. Ora tutti dicono, sì però gli altri sono stati sospesi: gli altri o hanno fatto ricorso, oppure i ricorsi sono stati rigettati. L’unica cosa che bisogna chiedersi è che non c’è equità di accesso alla difesa”.
L’importanza di avere legali importanti
Il 74enne ex azzurro di Davis prosegue: “Sinner, quando ha avuto la sospensione, ha preso il più grosso studio londinese di avvocati per fare il primo ricorso. Uno studio come questi costa centinaia di migliaia di euro: lui se l’è potuto permettere, purtroppo qualche altro tennista non l’ha fatto o non l’ha potuto fare. Ma la cosa più importante è che queste organizzazioni non hanno fatto trapelare nulla; pensate se l’avessero fatto trapelare a marzo. Hanno fatto le loro valutazioni, per decidere l’innocenza di Sinner hanno chiamato i tre più grossi esperti di antidoping al mondo, di cui due non sapevano nemmeno che fosse Sinner il soggetto implicato, e hanno valutato che lui non c’entrava nulla con questa contaminazione con lo spray. C’è stata solo una sottovalutazione di quanto potesse essere contaminante questo spray. Solo questa è la verità. Il resto sono solo parole”.
Panatta poi conclude così la sua analisi: “La vicenda non è finita perché, io spero che non succeda, però sia la Wada, sia la Nado potrebbero fare ricorso. Poi addirittura c’è il Cas di Losanna, che è una specie di Cassazione. Spero non succeda perché Sinner è un grandissimo campione e un ragazzo eccezionale. Non posso neanche immaginare che possa essere coinvolto