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Sinner racconta lo shock per l'incidente di Schumi: "Mi ha insegnato a vivere godendomi ogni istante"

Ad Abu Dhabi, dove è sbarcato per prepararsi per la prossima stagione, l'azzurro ha visto il Gp e ne ha approfittato per ricordare il mito ferrarista

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Abu Dhabi l’ha accolto alla stregua di un vero numero uno, concedendogli anche l’onore di sventolare l’ultima bandiera a scacchi della stagione. E anche se Jannik Sinner avrebbe voluto che ci fosse una rossa (e non una vettura color papaya) a sfrecciare sotto la sua postazione, alla fine l’emozione è stata bella lo stesso. Perché i motori piacciono al fuoriclasse della racchetta, ospite illustre dell’appuntamento conclusivo del mondiale di Formula Uno, occasione buona per divertirsi a conoscere da vicino i segreti di un circus che ha sempre affascinato il buon Jannik. Ammaliato da un tedesco che una ventina d’anni fa faceva proseliti anche in Alto Adige.

Il mito di Schumi, lo shock per l’incidente sugli sci

Perché di Michael Schumacher ce n’è stato uno solo, e come lui non ce ne sarà nessun altro. Anche se i ricordi di Sinner aprono una finestra inevitabilmente dolorosa come confessa al Corriere della Sera: Sono cresciuto col mito di Schumacher, sebbene quando correva le sue ultime annate io ero ancora abbastanza piccolo. Però ricordo perfettamente cosa provai il giorno del suo incidente sugli sci: nel gennaio del 2013 avevo poco più di 11 anni ma compresi perfettamente quanto nella vita potesse bastare un istante per cambiare ogni cosa. Quel fatto mi ha aiutato a capire che la vita va vissuta giorno per giorno, cercando di godersela e inseguendo un obiettivo”.

Chiaro che con la vicinanza anche geografica col Kaiser Schumi l’amore di Sinner non potesse che essere a tinte rosse. “Sono tifoso Ferrari, ma non vi dico se è vero quello che si sente in giro, cioè che ne ho acquistata una. Diciamo però che mi piace la velocità: qui ad Abu Dhabi ho fatto un giro in macchina con Leclerc ed è stato bellissimo, anche perché lui ha un controllo del mezzo favoloso”.

Prove tecniche di 2025: ad Abu Dhabi via alla preparazione

Jannik in Medio Oriente non c’è andato per godersi solo l’ultimo gran premio della stagione, ma soprattutto per cominciare a preparare la stagione 2025 nei minimi dettagli. Proprio oggi (lunedì 9 dicembre) inizierà ufficialmente la preparazione dopo un breve rompete le righe di un paio di settimane, con la difesa del titolo conquistato in Australia quale primo obiettivo della stagione. “Abbiamo fatto dei test per provare a capire come impostare il lavoro. La mia intenzione è quella di essere competitivo a lungo: vero, questo 2024 è stato un anno favoloso, ma si può ancora migliorare e comunque l’obiettivo che mi pongo adesso è quello di poter dire la mia anche quando avrò 30 anni, non solo oggi che ne ho 23”.

In base alle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni, Sinner potrebbe anche rinunciare a tornare in Italia per le vacanze di Natale. “Diciamo che c’è un buon 90% di probabilità che passerò il Natale a Sesto Pusteria, ma ancora non lo posso affermare con certezza. Ci tengo a passare le feste in famiglia, ma bisognerà valutare tante cose”.

Lo scorso anno Jannik si allenò ad Alicante nel mese di dicembre, peraltro concedendosi anche qualche scorazzata su una pista di kart presente nei pressi del centro di allenamenti della città spagnola. Abu Dhabi è più distante e questo potrebbe far cambiare i piani rispetto al solito.

Il grande obiettivo 2025: vincere a Wimbledon

Nella mente di Sinner però gli obiettivi da inseguire nella stagione 2025 sono già abbastanza delineati. E uno forse ha la priorità su tutti gli altri.Mi piacerebbe tanto vincere Wimbledon. Quest’anno stavo giocando bene, poi purtroppo con Medvedev non è stata la migliore delle giornate ed è andata come è andata. Il nostro è uno sport imprevedibile, le cose possono cambiare in fretta ed è proprio ciò che è successo in quell’occasione. Vediamo come andrà la prossima stagione: il futuro non lo conosce nessuno, ma cercherò di lavorare per provare a ripetermi”.

E perché no, magari trovare tempo per una partita a padel con Leclerc (“Le nostre agende sono fitte, però abitiamo entrambi a Monte Carlo…”), oltre che dedicarsi agli affetti. “Parlando con Verstappen, anche lui mi ha spiegato che spera di poter passare quanto più tempo in famiglia, specie ora che diventerà papà. Amici e familiari sono le cose più importanti e anch’io cerco sempre di metterli al primo posto, compatibilmente con il tennis”.

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