Un anno dopo i soldi cadranno ancora a profusione, con tre volti nuovi in campo e la stessa voglia di fare dell’evento di Riyadh il “covo delle polemiche”. Perché un appuntamento come il Six Kings Slam è destinato a far parlare sempre e comunque: gli arabi quando c’è da mostrare i soldi sul tavolo non si tirano indietro, e così la seconda edizione del torneo che mette di fronte i migliori 6 tennisti al mondo (o qualcosa che ci va tanto, ma proprio tanto vicino) ha già fatto discutere un istante dopo essere stata mandata alle stampe.
- Zverev, Fritz e Draper assieme ai nuovi Big 3
- Polemiche e perplessità: l’esibizione non piace a tutti
Zverev, Fritz e Draper assieme ai nuovi Big 3
Ci saranno Sinner, Alcaraz e Djokovic, che erano già presenti lo scorso anno. E poi ci saranno Zverev, Fritz e Draper. Rispetto alla prima edizione mancano Nadal (che si gode la pensione tennistica, ricordando anche la racchetta placcata in oro regalatagli lo scorso anno dagli organizzatori), Medvedev e Rune, quest’ultimi caduti un po’ in disgrazia in questa ultima stagione (oddio, qualche exploit l’hanno fatto, vedi Rune che è stato l’ultimo a battere un claudicante Alcaraz ad aprile a Barcellona, ma senza mai essere davvero continui).
Ai sei tennisti “convocati” dagli arabi, subito un assegno di un milione e mezzo di dollari, solo per essersi “degnati” di rispondere all’appello. Per chi arriva in fondo, però, il montepremi sale a quasi 6 milioni.
E lo scorso anno se lo portò a casa Sinner, che in finale superò Alcaraz (è l’ultima volta che lo ha battuto, seppur in un match non ufficiale). Con qui soldi l’altoatesino diede vita alla Fondazione Sinner, annunciata in risposta alle critiche ricevute nei giorni successivi alla competizione e presentata la scorsa primavera, durante il periodo dello stop imposto dalla Wada.
Polemiche e perplessità: l’esibizione non piace a tutti
Perché però il Six Kings Slam continua a far discutere e viene visto costantemente in cagnesco dagli addetti ai lavori? Intanto perché si disputa sovrapponendosi al calendario ATP: l’appuntamento è previsto dal 15 al 18 ottobre, quando in programma ci sono ben tre tornei ATP 250 (Almaty, Anversa e Stoccolma) in una settimana che fa da cuscinetto tra il Masters 1000 di Shanghai e i due appuntamenti ATP 500 di Basilea e Vienna.
Di fatto gli arabi sfrutteranno il “ritorno verso l’Europa” del circuito per far fermare qualche giorno in più in Arabia i 6 protagonisti dell’edizione 2025 del torneo esibizione. Una sorta di “scalo con ricompensa”, a riprova della grande voglia di tennis mostrata dall’Arabia Saudita, che dopo aver messo le mani su calcio, motori e pugilato (e in parte anche nella vela, come dimostrano le regate svolte a Jeddah per la Louis Vuitton Cup) vuole continuare ad espandere i propri orizzonti sportivi.
Il tennis è di sicuro una disciplina che fa gola: il parterre allestito è quanto di meglio oggi possa esistere sulla faccia della terra, dal momento che giocheranno i primi 6 giocatori al mondo secondo quanto detto dal ranking. Per le polemiche, però, c’è sempre spazio: anche in questo, quando di mezzo c’è l’Arabia, non c’è confronto che regga.