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Sofia Goggia fa retromarcia sui gay ma le scuse non bastano: è bufera

La sciatrice bergamasca assicura di non voler fare discriminazioni ma sui social non arriva il perdono

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Si è reso conto di aver alzato un vespaio quando ha letto le migliaia di reazioni inferocite alle sue parole. Sofia Goggia ha parlato di tantissime cose nella sua intervista al Corriere della Sera ma a rimanere impresse nei lettori sono stato solo le sue considerazioni sui gay. Alla domanda se nello sci ci sono omosessuali l’atleta bergamasca risponde: “Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz…“. Come a far intendere che serve un coraggio da “uomini veri”.

Per la Goffia sbagliato far gareggiare le donne assieme alle trans

Alla domanda successiva se è giusto far gareggiare le trans con le donne poi la Goggia aggiunge: “A livello di sport un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche ormonali, che consentono di spingere di più non credo sia giusto

La Goggia si scusa per le frasi sui gay

Oggi la retromarcia, via social. Scrive l’atleta bergamasca: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria“.

Anche Riccardo Cucchi respinge le scuse della Goggia

Tra i tanti commenti spicca quello di Riccardo Cucchi. La storica voce di Tutto il calcio dice: “Le scuse di SofiaGoggia sono un fatto. L’ altro fatto sono i luoghi comuni dei quali si nutre il suo ragionamento. E lì credo che le scuse non bastino. Purtroppo”

Sui social nuove accuse per Sofia Goggia

Anche il popolo del web non si ritiene soddisfatto dopo l’ultimo post della sciatrice: “Certamente non voleva essere di natura discriminatoria. Voleva essere solo una battuta per dire che bisogna essere veri uomini con le palle per fare lo Streif e, si sa, noi non siamo veri uomini. Con questo tweet hai pure peggiorato..” oppure: “Io credo che la frase sia uscita così poiché il tuo sentito é quello. Altrimenti non sarebbe uscita”

C’è chi scrive: “Sofia ti consiglio di leggerti tanti libri su patriarcato, machismo, transfemminismo intersezionale. Questa cultura sbagliata fa dire cose sbagliate, ma non per colpa tua, ma si può sempre imparare per decostruire e costruire una società più giusta. Non basta chiedere scusa”, oppure: “Stai quindi implicitamente e inconsapevolmente ammettendo che le donne non sono pari agli uomini e questa cosa ti assicuro che ti farà rodere alquanto in futuro, quando i tuoi colleghi maschi guadagneranno più di te nonostante tu fatichi il doppio.”

Twitter è un fiume in piena: “La frase è uscita male e era assolutamente inequivocabile e discriminatoria. Magari la prossima volta contare fino a 10 aiuterebbe ad evitare la sparata e a non fare figuracce”

Non manca chi è d’accordo con lei: “Non hai detto nulla di cui scusarti, ma solo un dato evidente che è sotto gli occhi di tutti e che solo per ideologia non si vuole accettare. Io spero che decidano di affrontare la questione e risolverla in modo corretto. Ora come ora decreta la morte dello sport femminile”

Infine la chiosa: “… io leggo e rileggo ma non trovo gaffe … forse letture appesantite da stereotipi e politically correct che tanto vanno di moda hanno un po’ rotto le scatole, un po’ di leggerezza, a tutti, non farebbe male”.

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