Il quotidiano La Repubblica, con una sintesi molto efficace, li ha definiti “divorzi all’italiana”. Divorzi sorprendenti, amari, per certi versi inevitabili, per altri invece evitabilissimi. Divorzi che con tutta probabilità andranno in scena al termine di due stagioni trionfali. Lo è già per il Napoli, che ha riportato lo scudetto in città dopo 33 anni e che si prepara a dire addio a Luciano Spalletti. La Roma, invece, sogna un nuovo successo continentale, l’Europa League da contendere al Siviglia il prossimo 31 maggio a Budapest. In panchina un altro allenatore con la valigia: José Mourinho.
- Napoli, Spalletti pronto a partire: il saluto di Adl
- Spalletti-De Laurentiis, divorzio alla napoletana
- Roma, l'annuncio di Mou e il freddo coi Friedkin
- Chi al posto di Mourinho? Tanti nomi e un sogno
Napoli, Spalletti pronto a partire: il saluto di Adl
La situazione per certi versi più surreale è a Napoli, dove più o meno puntualmente al termine di ogni stagione il tecnico di turno si ritrova ai ferri corti con Aurelio De Laurentiis. Era accaduto anche l’anno scorso, sempre con Luciano Spalletti, ma stavolta i margini per andare avanti sembrano meno ampi. Le ultime parole del presidente hanno il sapore del commiato dal tecnico: “Non bisogna tarpare le ali a nessuno e nessuno deve farlo con me”. Chissà quale sarà la risposta di Luciano, tecnico focoso e dall’eloquio fumantino.
Spalletti-De Laurentiis, divorzio alla napoletana
Le ragioni del probabile divorzio non risiedono nella fredda Pec con cui De Laurentiis ha comunicato all’allenatore l’intenzione di prolungare il rapporto in scadenza nel 2024. La cena della scorsa settimana, in cui Spalletti credeva di ottenere riconoscimenti per lo scudetto vinto (al momento è sesto nella classifica dei tecnici più pagati della serie A), si è trasformata quasi in una verifica sulla Champions sfuggita. Di aumenti d’ingaggio non si è parlato, né di conferme, cessioni e rinforzi. Insomma, il tecnico non avrebbe ottenuto le garanzie auspicate. Tanto che già circola la lista dei possibili eredi: Conte, Gasperini, De Zerbi, Italiano, Motta o Zanetti. Con un sogno quasi impossibile (Klopp) e un’ipotesi suggestiva: il ritorno di Benitez, ma da dirigente.
Roma, l’annuncio di Mou e il freddo coi Friedkin
Situazione ugualmente particolare a Roma, sponda giallorossa. Gli ultimi aggiornamenti in merito alla questione rinnovo Mourinho li ha dati qualche settimana fa, con toni sinistri: “A fine stagione parlerò io”. Non sono mancate però, nel frattempo, le frecciatine ai Friedkin, proprietari lontani e poco presenti che – soprattutto – non avrebbero mantenuto le promesse. Più volte lo Special One si è lamentato per la rosa ritenuta troppo corta, punzecchiando il presidente con il suo stile inconfondibile.
Chi al posto di Mourinho? Tanti nomi e un sogno
Nonostante le frizioni con tra Mourinho e i vertici societari, la Roma è andata avanti. In campionato è a due punti dal Milan e potrebbe rientrare in gioco per i primi quattro posti in caso di penalizzazione forte della Juventus. In Europa ha raggiunto la seconda finale di fila, roba che solo i grandi club del panorama internazionale riescono a centrare. Eppure, Mourinho è sull’uscio. E la paura più grande dei tifosi è che i big della squadra, in primis Dybala, possano decidere di seguirlo. Chi al posto del portoghese in panchina? Anche per la Roma c’è la suggestione Conte, nel listone pure De Zerbi, Motta, perfino Gattuso o Ruben Amorim. Ma in tanti, soprattutto dopo il riavvicinamento con Totti, sognano un clamoroso ritorno: Spalletti.