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Stefano Mei: "La compattezza della nazionale è notevole”

"La squadra azzurra ha grande valore e questo lo abbiamo visto ancora durante la stagione indoor"

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Stefano Mei: "La compattezza della nazionale è notevole” Fonte: Valery Sharifulin via Getty Images

Il countdown verso i mondiali di Eugene è ormai iniziato. Mancano meno di quattro giorni all’apertura della rassegna iridata che arriva in un anno particolare, visto che ci saranno poi anche gli Europei ad agosto ed il prossimo anno si terrà un nuovo Mondiale.

In casa azzurri c’è davvero un clima in fermento: dopo l’exploit di Tokyo di un anno fa infatti, l’attesa per questo evento è quasi spasmodica. L’avvicinamento a questo mondiale però, non è avvenuto come tutti si aspettavano e speravano: incognite, problemi e dubbi hanno intralciato la preparazione dei nostri atleti, ma a mettere un punto su tutte le questioni è intervenuto Stefano Mei, numero uno della Fidal, intervistato da La Stampa.

“Non posso dire di essere preoccupato. Questo momento storto ci sta e lo avevamo anche messo in preventivo. La squadra azzurra ha grande valore e questo lo abbiamo visto ancora durante la stagione indoor e poi non dimentichiamoci che la fase post olimpica è sempre stressante, a rischio infortunio e cali”.

Impossibile non fermarsi a parlare dei due fenomeni dell’atletica italiana: Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Il primo ce la sta mettendo tutta per ritrovare la forma migliore dopo i tanti acciacchi degli ultimi mesi: “Jacobs dimostra di essere di un altro pianeta. E’ li che ci prova fino all’ultimo quando dopo il titolo olimpico e quello mondiale indoor, con un Mondiale il prossimo anno, questo avrebbe potuto anche saltarlo. Ha un’altra testa e deve solo fare attenzione a quello che gli dice il fisico”.

Il numero della Fidal tra l’altro è stato ultimamente una figura molto importante per quanto concerne la riconciliazione tra Gianmarco Tamberi ed il suo coach, il papà Marco: “Ho cercato di capire se c’erano le condizioni, perchè sono convinto che la priorità sia l’equilibrio. Ho trovato due persone disponibili. Marco è stato responsabile, perchè il tecnico non è certo contento, ma il padre, davanti al figlio in difficoltà, non ci ha pensato un attimo”.

La nazionale italiana non è certamente composta soltanto da questi due numeri uno, anzi…Ecco l’analisi di Mei.

“Mi piacerebbe che arrivassero in finale un paio di italiane tra 800 e 1500 metri e darei un occhio ad Abdelwahed nei 3000 siepi. Il fatto che il mezzofondo si si stia risvegliando non è certamente solo fortuna. Poi sposto il mirino anche sulla staffetta mista e alla nostra 4×100, siamo i campioni olimpici e non diamoci per persi. Fantini migliora il record italiano di lancio del martello ad ogni uscita, Bruni ha ritrovato continuità nell’asta e si è rifatta sotto con le migliori anche Vallortigara. La compattezza della nazionale è notevole”.

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