L’Inter è arrivata stanca al rush finale nel quale concorre ancora per scudetto e Champions League. Mentre i nerazzurri scavano alla ricerca delle ultime energie rimaste per non concludere la stagione con un pugno di mosche in mano, la società riflette sul futuro. E non gradisce affatto che la prossima Supercoppa italiana debba giocarsi in Arabia Saudita, con tutto ciò che ne deriva tra viaggi e un calendario potenzialmente ancor più fitto.
- Un torneo ancora senza date ma con una location precisa
- La stanchezza e un calendario ancor più fitto
- Cosa rischierebbe l'Inter in caso di rinuncia
Un torneo ancora senza date ma con una location precisa
La prossima Supercoppa italiana si giocherà in Arabia Saudita. Non è una novità , semmai una conferma. La Lega lo ha già annunciato ufficialmente in una nota diffusa al termine dell’Assemblea di ieri. In attesa di capire quali saranno le date precise di un torneo ormai diventato una sorta di Final Four (probabilmente gennaio), le uniche due certezze riguardano Bologna e Milan già certe di presenziare all’evento in qualità di finaliste della Coppa Italia.
Alle due si aggiungeranno verosimilmente Napoli ed Inter, prima e seconda in classifica a prescindere dall’ordine col quale si concluderà il campionato.
La stanchezza e un calendario ancor più fitto
Ecco, proprio l’Inter non gradirebbe né la formula attuale della kermesse né tanto meno il fatto che si debba disputare così lontano. Nel corso dell’assemblea che si è svolta in videoconferenza il legale nerazzurro, l’avvocato Angelo Capellini, ha fatto presente che i nerazzurri si riservano di partecipare alla manifestazione. Perché questo dubbio? Anzitutto perché c’è ancora una Champions in corso con la possibilità di dover giocare pure la Coppa Intercontinentale (in programma a dicembre, in quel caso la Supercoppa slitterebbe a gennaio).
Cosa rischierebbe l’Inter in caso di rinuncia
Insomma, va considerato proprio tutto. E l’Inter lo sta facendo anche se la Lega in ogni caso non resterebbe passiva dinanzi ad un’eventuale rinuncia. La società nerazzurra andrebbe incontro a sanzioni sia economiche che sportive. Difficile che Beppe Marotta possa accollarsi un rischio del genere. Di certo, però, quello delle tante, forse troppe partite è un fattore che andrà preso seriamente in considerazione dalla federazione.
