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Superlega, Civitanova completa l'opera: vince in rimonta gara 5 e si prende la finale con Trento. Perugia, delusione tremenda

La rimonta più clamorosa della storia recente della Superlega si materializza: Perugia cede 3-1 dopo aver vinto il primo set e abdica dal trono tricolore. Bottolo devastante (8 ace!)

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È la notte magica della Lube: Perugia sentiva che il vento aveva cambiato direzione, con la brezza che soffia da Civitanova e che spazza via ogni velleità perugina di rimettere le mani sul sogno tricolore. Perché in finale ci vanno i cucinieri, e con pieno merito: vincono 3-1 al PalaBarton Energy una sfida che sarebbe potuta finire anche con un risultato più rotondo, se solo Perugia non avesse trovato alla fine del primo set la chiave per ribaltare un parziale che pareva già segnato. L’ultimo battito d’ali di una squadra che è evaporata nel momento decisivo, destinata a passare alla storia come quella che ha mancato la finale dopo essere stata avanti 2-0 nella serie e aver sprecato un match point in gara 3. Roba da andare in terapia senza colpo ferire.

Bottolo, serata di gala: 8 ace e una presenza clamorosa

La Lube non ha meritato, ha strameritato di andare in finale. Lo ha fatto risalendo la corrente in una serie che per i primi due atti aveva sorriso a Perugia, che pure aveva dovuto faticare e non poco per avere ragione di una squadra giovane e sfrontata come poche. Una volta che s’è spento Plotnytskiy, però, qualcosa s’è inceppato in casa Block Devils: le avvisaglie c’erano già state tutte, tanto che Lorenzetti in avvio di gara 5 l’ha tenuto fuori, provando a rilanciare Ishikawa, che pure è andato troppo a sprazzi per fare davvero la differenza.

La Lube è ripartita dalle certezze acquisite nelle due precedenti gare della serie, con Bottolo ispirato tanto al servizio (chiuderà con 8 ace: se regge così quest’estate in nazionale, auguri per le difese avversarie…) quanto in attacco, dove Nikolov e Lagumdzija dimostrano di non voler essere da meno.

Gli 11 punti di Gargiulo testimoniano però la difficoltà di Perugia nel leggere le giocate al centro di Civitanova, che vede lo striscione del traguardo vicino già nel primo set, quando sale 23-20 prima di incepparsi sul più bello: due ace di Ben Tara ribaltano tutto, la Sir deve attendere 5 palle set prima di chiudere, ma la sensazione in quel momento è che abbia ripreso per i capelli una semifinale che le stava sfuggendo di mano. Si rivelerà soltanto un’illusione.

Lube troppo bella per essere vera: Medei fa l’impresa

Perché la Lube, anziché mordersi le mani, volta pagina e scappa. Devastante al servizio (17 ace contro i 6 di Perugia), attenta in difesa e sulle rigiocate, efficace quando c’è da mettere in difficoltà la ricezione di una Sir che evapora troppo facilmente.

Nel secondo set Bottolo è tambureggiante e con un turno di servizio che frutta 5 punti di fila (due sono ace) ristabilisce la parità. Nel terzo il canovaccio è simile: Civitanova scappa, Perugia fatica a starle dietro, puntualmente quando c’è da rimettere un solco tra sé e gli altri ci pensa ancora la battuta a tenere lontana una Sir che comincia a temere che l’incubo possa materializzarsi per davvero.

Quando però Perugia scappa avanti di 3 punti in apertura di quarto set (prima 5-2, poi 10-7), il mondo di casa Block Devils si convince che alla lunga la forza della squadra di Lorenzetti saprà ovviare a un finale altrimenti già scritto. La Lube però è sorniona e implacabile come nessun’altra squadra vista all’opera in Umbria in tutta la stagione.

Come le formichine i cucinieri tornano a contatto, poi sul 20 pari Bottolo va a servire e firma due ace e un’altra battuta che manda in tilt la ricezione di Perugia, che si ritrova a tre punti di distanza e senza più difese. Non c’è modo di replicare: un servizio in rete di Ben Tara consegna a Medei una finale inattesa, ma quanto mai meritata. Con Trento che spera di non dover rincorrere la baldanzosa verve di una squadra che pare aver alzato sensibilmente l’asticella.

A Perugia resta “solo” la Champions

A Perugia restano un paio di obiettivi: la finale con Piacenza per centrare un posto nella prossima Champions (altrimenti sarà CEV Cup) e soprattutto la final four di Champions di Lodz, dal 16 al 18 maggio, per provare a colmare l’unica lacuna presente nel palmares di casa Sirci, vale a dire la più importante competizione continentale per club.

Sarebbe certo un dolce modo per mitigare la delusione per come sono andate le cose in Italia, altrimenti lo spettro di una stagione da (quasi) zero titoli si materializzerebbe all’istante. E, per quelle che erano le premesse, sarebbe una sorpresa di dimensioni inaudite.

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