Quando giocava era un portiere (quasi) sempre preciso e attento a sventare ogni minaccia, da quando ha appeso i guantoni al chiodo – però – Stefano Tacconi si è trasformato in un attaccante velenoso e pungente. Anche se qualche volta si è reso protagonista suo malgrado di clamorosi autogol. Il suo freschissimo intervento a Radio Bianconera, ad esempio, rischia di rivelarsi un micidiale boomerang per l’ex numero uno della Juventus e della nazionale.
Le parole di Tacconi – Intervenuto sulle frequenze dell’emittente radiofonica, Tacconi ha attaccato duramente il sistema arbitrale: “Secondo me quest’anno con gli arbitraggi vogliono favorire qualche squadra del sud”, ha tuonato. E come se non bastasse, anche se le squadre del sud in serie A sono pochissime, ha inteso restringere ulteriormente il campo: “Secondo me quest’anno vogliono favorire il Napoli, lo abbiamo già visto nella prima giornata. Decide sempre l’arbitro, VAR o non VAR, è un arbitro che decide. Purtroppo decidono ancora loro”, ha detto con riferimento al rigore concesso a Mertens nel match di Firenze. “È un bene per la Juve, almeno ora non ruba più solo lei ma rubano anche gli altri”, ha concluso.
Bufera su Twitter – In breve le parole di Tacconi sono diventate virali sul web. Proprio una bandiera della Juventus che ammette che gli arbitri possono condizionare l’esito dei campionati in base a simpatie o antipatie, oppure addirittura sulla scorta di decisioni concordate a tavolino, è infatti una rarità assoluta dopo anni e anni di smentite scandalizzate, indignati negazionismi e generiche controaccuse di vittimismo. “Allora era vero che gli anni scorsi favorivano gli altri? Pazzesco…”, è il Tweet del giornalista-tifoso partenopeo Carlo Alvino. Ma sono tantissimi i commenti social sulle inopportune parole dell’ex portiere. “Affermazione che in pratica conferma tutto ciò che si sospetta e cioè che spesso sono gli arbitri a decidere le sorti di una stagione! Anche quando volete parlare male azzeccate solo brutte figure”, sottolinea Sergio. Mentre altri invece ricordano con ironia: “Evidentemente quella botta alla testa sulla punizione di Maradona fa ancora male”.