Quel giorno, il 3 novembre del 1985, sotto una pioggia fitta e insistente che fece scivolare anche i fotografi che volevano riprendere la sfrenata esultanza di Maradona, a diventare immortali dopo il gol stratosferico su punizione di Diego furono in due: il Pibe, per una prodezza rimasta eterna, e il portiere della Juventus Stefano Tacconi che niente potette fare per deviare quella parabola bella e impossibile. Oggi Tacconi, che si sta riprendendo dall’emorragia che lo ha colpito due anni fa e dalle successive ricadute, ha voluto rendere omaggio all’amico-rivale andando in visita al murales Maradona ai Quartieri spagnoli di Napoli.
Il gol impossibile di Maradona
Non fu quello l’unico gol segnato da Maradona a Tacconi, altri ce ne furono nei sette anni dell’argentino a Napoli, ma quella punizione da dentro l’area, fischiata per gioco pericoloso di Scirea su Bertoni, con la barriera piazzata a soli 3,5 metri (come certificato dal Telebeam, lo strumento di precisione che si usava all’epoca) è rimasta nell’immaginario collettivo. Pecci che appoggia il pallone sul sinistro fatato di Maradona che inventa l’equazione perfetta. Dopo 8 giornate di campionato si interrompe l’imbattibilità dei bianconeri che avevano vinto le prime sette partite: Napoli batte Juventus 1-0, Diego batte Stefano.
Il regalo di Tacconi al murales di Maradona
Oggi Tacconi, assieme alla moglie Laura e all’inseparabile figlio Andrea, si è recato in visita al murales dedicato a Diego Armando Maradona nei Quartieri Spagnoli di Napoli per lasciare un dono speciale: un quadro che lo ritrae mentre abbraccia il fuoriclasse avversario (che per l’occasione aveva sulle spalle la maglia bianconera scambiata con un avversario). Il quadro, una vera e propria opera d’arte che porta la firma dei “Gemelli del Papa”, è stato realizzato con materiali particolari come resina, glitter e sassolini dai fratelli Marcello e Sergio Franchi.
La commozione di Tacconi
La consegna è stata accolta da un lungo applauso, sincero e carico di emozione, mentre a Radio Kiss Kiss Tacconi ha rivelato: “Ho onorato Diego al murale, lui mi ha sempre rispettato ed era giusto omaggiarlo. C’è stato un periodo in cui fui vicino al Napoli, ma con la testa che ho dissi ‘resto qui alla Juve e vinco tutto’. Era da parecchio che volevo essere al murale di Maradona, una persona come Maradona viene descritta diversamente da com’era. Era doveroso questo mio gesto per un uomo pieno di valori”.
Su Facebook e su Instagram il figlio ha postato la foto di famiglia ai Quartieri Spagnoli scrivendo: “Oggi si celebra l’amicizia fra due campioni con arte, creatività e passione”.