Igli Tare ha vissuto una lunga stagione della sua esistenza alla Lazio, prima da giocatore poi da direttore sportivo. Dover salutare gli uomini e le donne che hanno incrociato questa vita in 18 anni non deve essere stata una condizione semplice, banale per chi ha scelto di rimanere a Roma anche quando la situazione non era idilliaca e alcune decisioni erano diventate motivo di contrasto, da parte dei media.
L’addio di Tare alla Lazio
Al Tg1, Tare ha esternato con una sorta di comunicato verbale le ragioni di questa interruzione del rapporto che lo ha legato al club e a Claudio Lotito che gli ha dato fiducia. Uno stato d’animo che si riflette nel contenuto della nota apparsa poi nel primo pomeriggio:
“Dopo 18 anni la mia bellissima esperienza da direttore sportivo della S.S. Lazio terminerà. È da tempo che ho maturato questa scelta, ma ho aspettato per il bene della Lazio di raggiungere il traguardo della Champions League, consapevole di aver costruito una squadra forte, con calciatori straordinari predisposti per ottenere questo obiettivo. È stata una lunga e intensa avventura fatta di gioie, sconfitte e di trofei”.
Il rapporto con Lotito
I ringraziamenti inevitabili alla società e al suo presidente, Claudio Lotito in un a nota ufficiale per la “bellissima esperienza” in biancoceleste è stata fatta “di gioie, sconfitte e di trofei”.
Tare ha ringraziato il presidente “per l’opportunità che mi ha dato, i tifosi biancocelesti che mi sono entrati nel cuore, il club con tutti i suoi componenti, i calciatori, lo staff e tutti coloro i quali mi sono stati vicino in questo percorso”. Un ‘grazie’ speciale è andato anche alla famiglia, che gli è stata sempre accanto e che ha condiviso con lui questi 18 anni.
I possibili eredi
Tra i nomi dei papabili eredi, c’è anche quello di Cristiano Giuntoli che lascerà il Napoli Campione d’Italia, dopo aver centrato con l’allenatore Luciano Spalletti un risultato auspicato ma non certo a inizio stagione. La Juventus non pare più la meta preferenziale del ds partenopeo, ma da qui a dare per sicuro questo trasferimento alla Roma e non a Torino ce ne passa.
Per ora a ricoprire la funzione di Tare, sarà Angelo Fabiani che aveva ricoperto lo stesso incarico nella Salernitana e che da circa due anni segue la Primavera. Ma con ogni probabilità, si tratterà di una situazione in evoluzione, ma tenere sotto osservazione.
Le scelte, anche contraddittorie e in antitesi alle indicazioni del presidente, con il quale Tare ha avuto un rapporto schietto ma non sempre in perfetta sintonia, sarebbero anche alle origine della decisione maturata.
La carriera di Igli Tare
Giunto quando era all’apice della carriera di attaccante arrivato alla Lazio dal Bologna nel 2005 come calciatore, Igli è poi diventato direttore sportivo nel 2009, dopo essersi ritirato l’anno prima.
“E’ stata una prestigiosa opportunità avuta sia da calciatore sia da dirigente e che non dimenticherò mai, portando con me ogni singolo istante di questo cammino”, ha aggiunto nella nota Tare.
La speranza verso i tifosi biancoceleste, si legge alla fine del comunicato, è “che ognuno di voi continui, con la stessa passione che ho avuto io, a custodire gelosamente questa bellissima realtà. Sempre Forza Lazio”.
Il 30 giugno scade formalmente il contratto che, da quel che pare, lo stesso dirigente non avrebbe voluto rinnovare.