Un set per prendere le misure, uno per scappare via senza troppi pensieri al secondo turno del primo torneo europeo della stagione. Che per Lorenzo Musetti, diversamente dalle abitudini, fa rima con cemento indoor: niente trasferta sui campo in terra rossa del Sudamerica, superficie solitamente più congeniale alle caratteristiche del carrarino, ma trasferte più brevi e sensazioni da ritrovare, come ha dimostrato appieno il debutto nell’ATP 250 di Marsiglia (dov’è testa di serie numero 6) contro il tedesco Maximilian Marterer, numero 96 del mondo, piegato in due set in un incontro nel quale il toscano è andato decisamente in crescendo.
- Qualche errore di troppo, ma una buona reazione
- Secondo set senza patemi. Ora uno tra Murray e Machac
- Una strategia ben precisa: restare vicino alla compagna
Qualche errore di troppo, ma una buona reazione
C’è stato al solito da preoccuparsi e imprecare un po’ nelle battute iniziali, dove i due hanno fatto a gara a chi perdeva con più frequenza il servizio. Due i break concessi da Musetti (su 5 palle complessive), uno in più da Marterer che ha faticato tantissimo a entrare con la prima, ancor di più a conquistare punti con la seconda, che anche per la bravura e la scaltrezza di Musetti lo ha visto vincere appena nel 39% dei casi.
Musetti è stato bravo in risposta, spesso decidendo di allungare lo scambio o provando a mettere i piedi in campo, accorciando lo spazio di manovra dell’avversario. Che ha provato a scappare nel primo set ma costruendo poco quando c’era da chiudere la pratica, con Lorenzo che non se l’è fatto ripetere una volta di più, lesto a sfruttare una delle tante opportunità concesse dal rivale.
Secondo set senza patemi. Ora uno tra Murray e Machac
Il 6-4 finale ha facilitato il compito all’allievo di Tartarini e Barazzutti, che nel secondo set s’è decisamente sciolto, rischiando qualcosina in avvio per poi cogliere il primo break nel sesto gioco, dove si è ritrovato avanti 0-40 per poi conquistare il punto decisivo sul 30-40, giocando un grande rovescio dopo uno scambio nel quale ha mosso benissimo l’avversario (che ha concluso con un rovescio in rete).
A quel punto Marterer ha capito che non c’era più molto da fare e ha mollato di testa, realizzando appena due punti nei due game successivi. Musetti, che s’è procurato 14 palle break e ha ottenuto il 74% di punti con la prima (percentuali aggiustate nel corso del secondo parziale), attende ora il vincente della sfida tra Andy Murray e Tomas Machac ed eventualmente nei quarti potrebbe incrociare la testa di serie numero uno Hubert Hurkacz.
Una strategia ben precisa: restare vicino alla compagna
La scelta di prediligere il cemento europeo alla terra sudamericana affonda le radici sulla necessità di non ripetere gli errori dell’anno passato, quando la trasferta in Brasile e Argentina si rivelò fallimentare, tale da aprire una vera e propria crisi che non ha mai abbandonato il carrarino fino al termine della stagione. Musetti poi ha scelto di ascoltare il cuore: tra poche settimane diventerà papà, e l’idea di essere d’altra parte del mondo di certo non lo attraeva per niente.