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Tennis ATP 250 Marsiglia, Machac infierisce su un Musetti di nuovo vulnerabile: la crisi di Lorenzo non si attenua

Per la quarta volta consecutiva, la seconda partita è fatale a Musetti, che cede nettamente a Tomas Machac cedendo ben quattro turni di servizio

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

“Ci son cascato di nuovo”: Lorenzo Musetti guarda lo specchio e ancora una volta vede un volto che non è quello desiderato, perché la sconfitta contro Tomas Machac negli ottavi dell’ATP 250 di Marsiglia rimette nuovamente in discussione ogni proposito di cambiare abitudini.

Quelle cattive restano all’ordine del giorno: il carrarino cede di schianto 6-3 6-2 in poco più di un’ora, complici i troppi errori al servizio e la facilità con la quale concede palle break, finendo per prestare il fianco a un avversario che dopo aver liquidato Murray all’esordio si prende un altro scalpo eccellente, ribadendo il suo ruolo di guastafeste.

Quanti problemi al servizio (specie con la seconda)

Il vero nemico di Musetti, per ora, è Musetti stesso. Che stenta a decollare e a trovare quella continuità necessaria per avvicinare i piani alti del ranking ATP. Da inizio anno non è mai riuscito a mettere due vittorie in fila: è uscito sempre al secondo turno a Honk Hong, Adelaide, Melbourne e adesso Marsiglia, ma soprattutto preoccupa l’involuzione che continua ad attanagliarlo ogni volta che l’asticella fatalmente si alza. Machac, numero 66 del mondo, ha imposto il suo ritmo da subito, ficcante in risposta e lesto ad approfittare di ogni passaggio a vuoto del 22enne toscano, tanto da convertire 4 delle 5 palle break che si è procurato.

La percentuale più allarmante mostrata da Lorenzo riguarda i punti con la seconda, sotto il 40% (se si tiene conto solo del secondo set il dato scende al 20%, mentre con la prima i punti sono stati il 44%). Il che la dice lunga sulla scarsa efficacia di un servizio che continua a non pagare dividendi, finendo per tramutarsi nel vero tallone d’Achille di un giocatore che deve per forza di cose ritrovare le giuste sensazioni, se non vorrà abbandonare presto la top 30 mondiale.

Il periodo no continua: da ottobre è il top 30 che ha vinto di meno

Proprio delimitando il campo ai primi 30 tennisti al mondo, da ottobre in qua nessuno ha vinto meno incontri di Musetti (cioè 4), che aveva chiuso il 2023 con ben 5 sconfitte di fila, più la sesta arrivata in Davis Cup per mano di Kecmanovic nella semifinale contro la Serbia.

La vittoria contro Khachanov a Pechino, ottenuta a fine settembre, è stato l’ultimo barlume di luce mostrato da un giocatore che è sembrato smarrirsi ovunque con troppa facilità, e che adesso dovrà resettare nuovamente la mente per provare a ritrovare la continuità perduta.

La scelta di evitare la trasferta sudamericana sulla terra, memore dei pessimi risultati ottenuti lo scorso anno e figlia anche della volontà di stare vicino alla compagna Veronica, che a settimane lo renderà padre, per quanto visto contro Machac non ha dato i frutti sperati. Un’immediata risposta dovrà arrivare da Rotterdam, dove Lorenzo sarà regolarmente al via, sperando di provare a rompere la barriera (anche psicologica) delle due partite a torneo. Altrimenti la top 30 resterà un ricordo.

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