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Tennis Australian Open, Cané: "Sinner? Mai dubitato di lui come tanti finti esperti ora saliti sul carro"

La clamorosa polemica di Paolo Cané: l'ex tennista bolognese attacca i "finti esperti" che prima dubitavano di Jannik Sinner, ora rivendicano di essere suoi ammiratori.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Adesso sono diventati tutti tifosi di Sinner. Tutti ammiratori entusiasti del rosso di San Candido. Non parliamo dei tifosi di Jannik, che pure sono ormai milioni, non solo in Italia, in tutto il mondo. Ma degli esperti. Veri o presunti. L’esercito di quelli che l’avevano detto, o che forse non l’avevano detto e neppure pensato, ma che adesso amano esibire con orgoglio in ogni occasione la loro stima per l’altoatesino. Paolo Canè non fa parte di questa schiera. Lui in Sinner ha sempre creduto. Per davvero, però.

Sinner, la polemica di Cané contro i “finti esperti”

L’ex specialista bolognese della terra rossa, classe 1965, eroe di tante battaglie in Coppa Davis, protagonista di tante copertine negli anni 90 per la sua relazione con la cantante Paola Turci, oggi fa il commentatore. E assicura di non essere rimasto per nulla sorpreso dall’exploit di Sinner in Australia. Niente affatto. In un’intervista al quotidiano Libero, anzi, lancia una frecciata non da poco: “Sorpreso da Sinner? Per nulla, non appartengo a quella schiera di finti esperti che, dopo aver dubitato di Jannik, ora sono saliti sul suo carro“.

Cané: “Con Jannik sono tornate le Notti Magiche”

Per Canè, il ragazzo che negli Anni 80 e 90 faceva sognare gli italiani in un momento non particolarmente felice per il tennis azzurro, le emozioni scatenate da Sinner sono simili a un grande evento di quel periodo: “Con Sinner sono tornate le Notti Magiche dei Mondiali 90. Contro Djokovic ha mostrato una tenuta psicologica invidiabile che dodici mesi fa non aveva. Le poche volte che sbagliava dei colpi, Jannik mostrava gli occhi della tigre. Quando ha perso il tie-break ha denotato un minuscolo cedimento subito corretto. Il suo segreto? Quando gioca converte tutti alla sua religione. Persino Nole“.

Australian Open, finale Sinner-Medvedev: la previsione

C’è soltanto Medvedev sulla strada del trionfo a Melbourne e Cané è fiducioso: “Jannik gestisce da top player qualunque strizzata di nervi, una piccola incognita potrebbe esserci se la finale va al quinto set. A quel punto sarebbe una roulette, ahimè, russa”. In coda all’intervista un altro po’ di veleno: “Sinner diventerà numero 1 del ranking. Mai dubitato del contrario. Chi aveva queste remore erano i finti tecnici che ora è meglio tacciano per sempre“.

Intanto è polemica anche sulla mancata trasmissione in chiaro della finale Sinner-Medvedev.

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