Boris Becker è uscito dal carcere di Huntercombe, Londra, in cui si trovava da fine aprile per bancarotta fraudolenta. Adesso l’ex tennista è potuto tornare nella sua Germania e ha parlato per la prima volta della sua esperienza, in un’intervista esclusiva alla tv Sat1. Dalla Bild è arrivata qualche anticipazione.
Il pensiero di Boris
Becker doveva rimanere in prigione per due anni e mezzo, ma gli avvocati sono stati bravi a sfruttare il fatto che i cittadini stranieri condannati a più di 12 mesi possano essere riportati nel paese d’origine. Così Boris ha lasciato il Regno Unito, dove però non potrà più fare ritorno.
Una volta arrivato in Germania ha voluto raccontare quanto gli è capitato: “In prigione non sei nessuno, solo un numero – così nell’intervista -. Il mio era A2923EV. Nessuno mi chiamava per nome o per cognome, ma solo con il numero di matricola. A nessuno frega niente di chi sei”.
Becker si è ritrovato
Nell’intervista a Sat1, Becker ha avuto modo anche di rivelare che non tutto è stato negativo dietro le sbarre: “Ho ritrovato la persona che ero un giorno. Ho imparato una dura lezione, costosa e anche molto dolorosa. Ho capito che le cose accadono sempre per un motivo”.
Secondo le anticipazioni, Becker in prigione lavorava come assistente dell’allenatore del carcere. Metteva la sua esperienza a servizio dei coetanei. E lo stesso ex tennista tedesco, vincitore di tre Wimbledon e altri tre tornei del Grande Slam, passava ore in palestra.
Cosa c’è nel suo futuro
Becker ha anche raccontato il giorno dell’uscita dalla prigione: “Dalle sei del mattino ero seduto sul mio letto, aspettando che la porta si aprisse. Alle 7:30 hanno aperto la porta e mi hanno chiesto: ‘Sei pronto?’. Io ho detto: ‘Andiamo!’. Avevo già fatto le valigie da un bel pezzo”.
Nel prossimo futuro dell’ex tennista ci sarà così la volontà di rimettere a posto la propria situazione economica. Per questo ha già firmato diversi contratti milionari, compreso uno con Apple Tv che produrrà una docufiction sulla vita dell’ex campione tedesco.