Sono giorni di grande tensione nel mondo dello sport, con gli atleti russi da una parte e tutti gli altri dall’altra. Dopo le durissime prese di posizione del CIO, della FIFA e della UEFA (in attesa che anche altre realtà decidano di esprimersi), anche il mondo del tennis sta esprimendo i propri pareri, con tantissimi atleti, sia russi che ucraini, che si sono già schierati contro la guerra voluta da Vladimir Putin. Il caso esempio è quello di ieri della Svitolina, ma non è il solo. Nella giornata di oggi, dalla Federazione tennistica ucraina arriva un durissimo attacco al numero uno del mondo Daniil Medvedev.
Seva Kewlysch, Federtennis Ucraina: “Medvedev deve essere cacciato da tutti gli Slam”
Le autorità sportive ucraine continuano a fare ogni sforzo possibile per garantire che gli atleti russi non gareggino con i colori e i simboli del loro paese nelle principali competizioni internazionali. Il mondo del tennis ovviamente non fa eccezione, col Presidente della Federazione ucraina di tennis Seva Kewlysch che sembra avere le idee molto chiare su cosa dovrebbe essere fatto con Daniil Medvedev, numero uno ATP e atleta russo.
Con una lettera inviata all‘ITF, Kewlysch sottolinea:
“Medvedev non dovrebbe giocare al Roland Garros, Wimbledon e US Open. Faremo giocare Medvedev nei tornei ATP Tour, ma il Grande Slam sono tornei ITF. Se non puoi giocarli, non sarai mai il numero uno. Sarebbero imbarazzati di essere cacciati da una competizione ora”.
La richiesta di Kewlysch si estende ovviamente a tutti gli atleti russi e bielorussi, e non riguarda solo Medvedev. Nel computo dei tornei che il Presidente della Federazione ucraina vorrebbe preclusi ai russi, ci sarebbero anche Coppa Davis e Billie Jean King Cup, le due maggiori competizioni per nazionali nel tennis.
Anche il calcio alza la voce: Vitaliy Mykolenko dell’Everton attacca i giocatori della nazionale russa
Il difensore ucraino dell’Everton, Vitaliy Mykolenko, lancia un feroce attacco al capitano della Russia Artem Dzyuba e ai suoi compagni di squadra per non aver parlato dell’Ucraina, usando parole durissime: “Tu e i tuoi figli passerete la vita in una prigione”. Mykolenko intende colpevolizzare i nazionali russi per il loro silenzio dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, definito dal Presidente Putin come “un’operazione speciale per smilitarizzare e “denazificare il paese”, una giustificazione respinta da Kiev e dall’Occidente come propaganda.
La Premier League è stata celere a mostrare il proprio sostegno all’Ucraina nel fine settimana, con Mykolenko e Oleksandr Zinchenko, che tra i loro compagni di squadra hanno camminato con le bandiere dell’Ucraina drappeggiate intorno a loro, abbracciati prima della partita di Premier League di sabato tra Everton e Manchester City.
Zinchenko si era già espresso settimana scorsa con un duro post su Instagram, e ora anche il suo collega Mykolenko, 22 anni, ha fatto lo stesso, attaccando pesantemente i giocatori della nazionale russa:
“Mentre tu str**** resti in silenzio insieme ai tuoi compagni di squadra, dei civili pacifici vengono uccisi in Ucraina”, ha scritto Mykolenko, che si è unito all’Everton a gennaio dalla Dinamo Kiev. ‘Sarai chiuso nella tua prigione per il resto della tua vita e soprattutto per la vita dei tuoi figli. E sono contento”.
Esclusione della Russia dallo sport, le parole del Ministro Ucraino
Nella giornata di ieri erano arrivate le attese sanzioni del CIO, della FIFA e della UEFA (che avevano escluso la Russia dai prossimi Mondiali) e anche dell’Eurolega ed EuroCup. Un colpo durissimo per tutto lo sport russo, ma la questione potrebbe non essere finita qui.
In giornata infatti Mosca ha ospitato la riunione finale del collegio del Ministero dello Sport della Federazione Russa. In merito a tutti questi provvedimenti punitivi, il Ministro dello Sport russo Oleg Matytsin ha dichiarato:
“Tutti capiscono che lo sviluppo dello sport mondiale è impossibile senza la Russia. Analizzeremo le prese di posizione di FIFA e UEFA, valutare le basi legali per prendere una decisione. E dopo, faremo tutto il possibile per proteggere i nostri interessi. Malytsin ha poi aggiunto: “Difenderemo le nostre posizioni e proteggeremo gli interessi degli atleti russi e il loro diritto a partecipare alle competizioni, perché, dal nostro punto di vista, il principio di base dell’Olimpismo è stato violato: si tratta di pari diritti per gli atleti, non discriminazione a livello politico e motivi nazionali”.