Secondo Pam Shriver, il rispetto di cui gode Andy Murray nell’ambito del gioco professionistico femminile e maschile potrebbe renderlo un futuro commissario di tennis ideale. Il tre volte vincitore del Grande Slam sta lottando ormai da parecchi anni all’anca che gli hanno impedito di confermarsi ad altissimi livelli, ma questa sua partecipazione a Wimbledon è una gran bella notizia per tutti i tifosi.
Murray si sta comunque avvicinando alle fasi finali della sua carriera e Shriver – veterana del doppio femminile – pensa che potrebbe dedicarsi al lato amministrativo dello sport una volta terminato.
Il 35enne è stato spesso un forte sostenitore dell’uguaglianza all’interno dello sport, guadagnandosi il rispetto di molti giocatori e figure di spicco del settore.
“Potrebbe essere un futuro commissario del tennis”, ha detto Shriver a Stats Perform. “Ha questo tipo di rispetto, credo. Se volesse essere un leader quando avrà finito, potrebbe essere molto influente. Penso che Andy Murray sarà conosciuto per i suoi valori fondamentali di uguaglianza. So che è molto rispettato in ogni spogliatoio femminile del pianeta. Penso che l’influenza di sua madre, che è stata la sua allenatrice e una figura così influente nella sua vita, lo abbia plasmato. È molto popolare, credo, sia negli spogliatoi maschili che in quelli femminili”.
Murray torna a Wimbledon cercando di mantenere la buona forma dimostrata a giugno all’Open di Stoccarda, affrontando l’australiano James Duckworth nel primo turno di lunedì.
All’epoca del suo primo trionfo sul Centre Court, nel 2013, il britannico era considerato parte dei “Big Four” del tennis maschile, solo che i successivi problemi e infortuni lo hanno visto allontanarsi dai suoi rivali.
Ma Shriver ritiene che lo scozzese abbia raggiunto l’obiettivo prefissato e che possa essere orgoglioso di una carriera ancora esemplare, aggiungendo: “Voleva porre fine alla siccità di 77 anni a Wimbledon di un britannico, e ci è riuscito. Direi che, insieme a [Stan] Wawrinka, [è uno dei] due ragazzi che sono riusciti a sfondare più di una volta durante l’era dei big three”.