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Tennis, Matteo Berrettini replica alla provocazione di Pietrangeli

Dopo la provocazione della leggenda azzurra Nicola Pietrangeli, Matteo Berrettini ha raccontato la sua vita al di fuori del campo: "Non è facile e ho commesso degli errori".

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Hanno fatto molto discutere qualche giorno fa le parole della leggenda azzurra del tennis Nicola Pietrangeli, che ha provocato apertamente Matteo Berrettini: “Matteo mi sembra che si stia dedicando più alla pubblicità che al tennis. È un bravo ragazzo, ma è un po’ com’era Panatta: fantastico dalla vita in su, ma le gambe…“.

Berrettini, il retroscena post liceo

Protagonista del format social “Un giorno con…”, prodotto da Red Bull e trasmesso sul canale YouTube di Denis Tarantello (Sinnaggagghiri), Matteo Berrettini ha risposto a Pietrangeli, esordendo però con una curiosità: “A 19 anni dopo il liceo avevo avuto diverse borse di studio dal college per andare a studiare negli Stati Uniti. I miei genitori spingevano perché facessi questa esperienza. Io alla fine ho deciso di rimanere in Italia per cominciare a fare le cose più seriamente visto che la federazione mi aiutava, era una scommessa ed è andata bene”.

Berrettini e le insidie del tennis

Successivamente, nel corso dell’intervista, si sono toccati diversi temi extra tennis: dal guadagno alla convivenza con la fama. Dopo la provocazione di Pietrangeli, Berrettini ha provato a spiegare la sua vita al di fuori del campo: “Quanto guadagno? Guadagno tanto in relazione a quello che avrei pensato. Inizialmente il mio obiettivo era quello di poter vivere col tennis, sicuramente non quello di fare la storia del tennis italiano. Più cresci e più riesci ad avere un team più ampio con figure come l’osteopata, il fisioterapista, il mental coach. Il tennis è uno sport molto complicato proprio perché ti devi pagare tutto da solo: aerei, alberghi e staff”.

La carriera del tennista professionista non è facile da gestire: “Non è semplice questo mondo: in un anno si prendono anche 50 aerei, si va in tre continenti diversi in un mese e mezzo, temperature diverse, climi diversi – continua Berrettini -. In pratica vivi più in una camera di hotel che in casa. Quando ho cominciato a ottenere i primi risultati dormivo peggio, avevo delle afte in bocca che erano legate allo stress: sono dovuto andare da un medico a farmi vedere. Devi gestire e convivere con le pressioni e per me è successo tutto velocemente, non ero abituato”.

Berrettini: “Ho commesso degli errori”

Infine, Berrettini si lascia andare a una confessione: “Nella mia carriera ho commesso degli errori, ho voluto fare di testa mia anziché ascoltare il parere di persone che mi stavano vicine. Questo fa parte della formazione e della crescita. Per fortuna i miei genitori mi seguono sempre e quando possono vengono a vedermi giocare ai tornei. Con mio fratello specie nel periodo di off-season mi alleno: certo, le distanze rendono difficili relazioni amorose e affettive, io mi sono sempre circondato di persone che giocano a tennis e che sono in questo mondo come me”.

Tennis, Matteo Berrettini replica alla provocazione di Pietrangeli Fonte: Getty Images

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