Roger Federer ritiene che l’intenso calendario del tennis possa avere un impatto negativo sulla salute mentale dei giocatori. Federer, ritiratosi da poco, ha vinto 20 titoli del Grande Slam tra il 2003 e il 2018 prima di abbandonare lo sport nel settembre di quest’anno, ed è ben consapevole delle sfide che i giocatori devono affrontare.
Numerose star di spicco hanno parlato della loro salute mentale, tra cui Naomi Osaka e Nick Kyrgios, e Federer ritiene che il fitto calendario tennistico non aiuti i giocatori.
“Quando i giocatori si ritirano in età molto giovane, lo capisco perfettamente”, ha detto Federer in una conferenza stampa a Tokyo. “Il tour è duro… viaggi, allenamenti, jetlag. Nessuno può dire: ‘Oh, sono stanco oggi’, perché sembra che tu sia debole, e questo è il motivo per cui i giocatori finiscono per avere problemi mentali. Si suppone che si debba mostrare forza. Ma non siamo nemmeno macchine, siamo anche esseri umani”.
Federer ha giocato nel tour per 25 anni prima di smettere, e sta sfruttando al massimo il fatto di potersi finalmente rilassare, dicendo: “Come tennista pensi sempre al prossimo allenamento, alla prossima partita. Non ti lascia mai andare. Non credo di esserne stato tanto consapevole, di quanto questo pensiero sia sempre presente e ti accompagni fino al momento del ritiro, e poi ti rendi conto che lo stress si esaurisce”.
Ha fatto riferimento ai test antidoping e al fatto che i giocatori devono costantemente informare le autorità sui loro spostamenti.
“Dobbiamo compilare i moduli antidoping ogni singolo giorno, per un’ora al giorno, per sapere dove sei”, ha detto Federer. “Sei sempre consapevole che potrebbero arrivare da un momento all’altro, soprattutto in quell’ora. Una volta che tutto questo viene meno ci si sente più leggeri, sollevati dal fatto di poter vivere di nuovo normalmente dopo 25 anni”.