Andrey Rublev ha parlato, dal Messico, dove ha partecipato a una esibizione con Medvedev, una lunga intervista a Esto parlando delle sue debolezze.
“Non sento il bisogno o l’ambizione di essere il miglior tennista russo in classifica. Cerco di concentrarmi sul mio percorso e di non mettermi addosso più pressione di quella che già c’è e che tutti sentiamo, ma ognuno la gestisce come può.Non si tratta di sentire o meno la pressione, dipende da come la usi, perché tutti la sentono, ma dipende da te e da quello che fai. Sono consapevole della mia debolezza mentale e sto lavorando per cambiarla. Ogni tennista ha un punto debole e il mio è la gestione delle emozioni in campo.È un processo che richiede tempo, ma sto lavorando duramente e sto diventando un professionista sempre migliore”.
Tra gli obiettivi quello di gestire meglio la componente emotiva: “Nel mio caso non si tratta di tennis, probabilmente si tratta più di una parte emotiva e delle cose che cerco fuori dal campo. Perché l’anno scorso c’erano molte cose che facevo molto bene fuori dal campo, cose che mi aiutavano molto, ma facevo anche molte cose negative che mi buttavano giù.La scorsa stagione ho avuto molti alti e bassi, quindi l’obiettivo di questa stagione è di non avere altrettanti alti e bassi. E se li ho, almeno di averne meno” .