Il numero 6 della classifica ATPÂ Stefanos Tsitsipas ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport:
Quest’anno c’è tanto tempo per prepararsi. Arriverai agli Australian Open come l’Incredibile Hulk?
Il tempo non sarà mai abbastanza. Ma mi sento molto meglio giorno dopo giorno. Ho fatto un po’ di vacanza, ora con questo tempo a disposizione posso lavorare su tanti aspetti del mio gioco sui quali devo migliorare. Sono pronto ad andare in Australia e con la Grecia giocherò anche l’Atp Cup, alla quale tengo molto.
Roddick ha detto che diventerai un grande campione quando imparerai a vincere anche senza giocare il tuo miglior tennis. Sei d’accordo?
È tutto vero, lui ha giocato tanto e ha visto un sacco di tennis. Si possono fare grandi passi in avanti quando si arriva ad avere quella crescita.
A partire dal 2021 le ATP Finals saranno in Italia, a Torino. Che ne pensi?
È una bella notizia che le ATP Finals siano in Italia. L’Italia per me è una seconda casa, la nostra cultura è simile e la gente è molto calorosa. Ho un sacco di amici in Italia. È un miglioramento per il tennis il fatto che si cambi spesso il luogo delle Finals, il primo anno ovviamente non sarà facile, ma alla lunga l’Italia riuscirà ad organizzare l’evento al meglio. Sfortunatamente noi, in Grecia, non abbiamo un movimento tennistico così importante come quello italiano. In Italia si gioca tantissimo a tennis.
Chi è il tuo tennista italiano preferito?
Jannik Sinner. Penso che sia un giocatore davvero molto talentuoso, mi ricorda un po’ la mia ascesa. Gioca bene tutti i colpi, è molto forte fisicamente e mentalmente. Il futuro è suo.
Sinner ha detto che il tennis si divide in tre parti: per il 70% è importante la mente, per il 20% il fisico e per il 10% la tecnica. Pensi che sia così o credi che le percentuali siano diverse?
Io direi che la forza mentale conta al 50%, poi vale per il 30% il fisico e per il 20% la tecnica. La tecnica per me è molto importante. Poi, tra i primi 100 in classifica, ci sono anche giocatori che non sono così forti mentalmente, ma la mettono sul fisico.
Come si è sviluppato il tuo gioco negli anni?
Io ho imparato a giocare sulla terra battuta ed è la superficie ideale per imparare la tecnica e la tattica del tennis. Ho impiegato un po’ di tempo per la transizione sugli altri campi, ma sono sempre stato dell’idea che la tecnica è assolutamente fondamentale. Se colpisci la palla bene, poi tutto il gioco ne trae vantaggio.
Quale è stata la cosa più difficile da affrontare nella scorsa stagione?
La stagione è stata molto strana, il tennis non aveva mai fatto una pausa così lunga. Ovviamente mi sono allenato, poi ho letto molti libri e ho cercato di trovare una nuova routine. Ho cercato di imparare il francese e di allargare i miei orizzonti. Ora mi auguro che il tennis possa tornare a riprendere i ritmi normali.