Rischia di rompersi il rapporto, finora idilliaco, fra il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, e il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere dello Sport’, il ct non ha preso bene il fatto di non essere stato coinvolto nella decisione di affidare a Marcello Lippi il ruolo di direttore tecnico, una scelta che non è andata giù all’ex allenatore, tra le altre, di Inter e Manchester City.
Mancini non è contrario alla decisione in sé, ma secondo il ‘CorSport’ ha provato fastidio perché riteneva che la decisione riguardasse anche lui, giacché in ambiti come quello della ristrutturazione delle attività azzurre e delle Nazionali giovanili, Lippi potrebbe occupare spazi dei quali, fino ad ora, si è occupato direttamente l’attuale ct.
Si tratta del primo segnale di tensione fra Mancini e la Federcalcio. In via Allegri, comunque, c’è la convinzione che Lippi non andrà a pestare i piedi a Mancini e che la crisi possa rientrare al più presto senza provocare ulteriori conseguenze. Il nodo da risolvere è quindi quello del mancato coinvolgimento del commissario tecnico nella decisione, visto che lo stesso Lippi non ha assoluta intenzione di interferire nelle questioni tecniche che riguardano la prima squadra azzurra.
Una situazione simile si era vissuta all’epoca in cui il ct era Antonio Conte, quando Arrigo Sacchi ricoprì il ruolo di direttore tecnico: fu un’esperienza più che discreta, che la Federcalcio vuole replicare. L’idea è quella di avere come direttore tecnico una figura carismatica da affiancare al selezionatore azzurro.
E’ previsto, nei prossimi giorni, un colloquio chiarificatore fra Gravina e Mancini: il numero uno della Federcalcio vuole assicurarsi che il tecnico non voglia lasciare il suo ruolo, una notizia che metterebbe in grave difficoltà la Nazionale a un anno dall’importante appuntamento europeo.