Brutto episodio di baby-bullismo alla Totti Soccer School, prestigiosa scuola calcio di cui è presidente onorario lo stesso leggendario ex numero 10 della Roma.
Un bambino di appena 8 anni ha colpito con una testata un giocatore diversamente abile dei Pulcini, ed è stato di conseguenza espulso dal centro di formazione situato ad Ostia Antica. Lo riporta il Messaggero. “E’ il primo provvedimento da quando siamo nati, ormai 16 anni fa”, hanno spiegato i dirigenti della scuola.
Il fatto è accaduto lunedì scorso. Andrea (nome di fantasia) si stava allenando in campo quando è stato affrontato da Luca (nome di fantasia): la sua sola colpa è stata quella di essersi smarcato dall’avversario.
Luca ha minacciato Andrea, che però non ha risposto e si è messo a sfogliare delle figurine con un amico. “Non riesce a sentire tutte le parole che le persone pronunciano – ha spiegato Fabio, il padre della vittima -: per questo lo abbiamo operato e oggi ha due impianti che intervengono, migliorandolo, sul suo udito. Ma capisce benissimo il linguaggio del corpo e, per questo, ha deciso di allontanarsi subito da quella che era una potenziale minaccia. Luca, però, non si è rassegnato, ha seguito mio figlio e lo ha colpito al volto con una testata”.
Ad assistere alla scena c’è anche uno dei 20 Mister che lavorano nella struttura, nella quale si allenano 350 bambini dai 5 ai 12 anni, oltre ad un centinaio di agonisti. Andrea è stato subito portato al pronto soccorso e qui gli è stata data una prognosi di 12 giorni: “Ha un trauma nasale con frattura ma i medici ci hanno detto che non lo possono operare adesso perché è troppo piccolo”.
“Mio figlio è rimasto profondamente traumatizzato – si è sfogato Fabio – ma anche l’amichetto che stava con lui. Lo hanno espulso? Una decisione esemplare, che mi rende fiero di averlo iscritto a questi corsi di calcio, che hanno consentito a mio figlio di socializzare e di superare alcune barriere legate alla sua disabilità”.
La scuola, presieduta da Riccardo Totti (fratello di Francesco), ha introdotto da tempo il progetto ‘Diamo un calcio alla disabilità’, che ha consentito di far giocare trenta bambini con disabilità: “Siamo all’avanguardia in questo senso fanno notare dalla dirigenza e l’espulsione dopo un fatto del genere ci è sembrata assolutamente in linea con i nostri principi”.
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