Senza alcun dettaglio ulteriore, se non la conferma indiretta della sua morte, il mondo dello sport e dell’hockey trentino e altoatesino ha appreso la notizia della prematura scomparsa di Thomas Commisso, portiere di presa sinistra, morto poche ore fa all’età di 41 anni, appena.
Giocatore di talento, un pilastro della storia recente di una società e di una disciplina amata e seguita in quella zona di confine. Il suo ruolo aveva reso Thomas un personaggio sportivo noto, riconoscibile anche se da qualche stagione aveva deciso di fermarsi. Non è casuale che la conferma della sua scomparsa giunga proprio dall’HCB Alto Adige Alperia, la società che ha cresciuto dal punto di vista agonistico Commisso.
- Il post dedicato a Thomas Commisso, morto a soli 41 anni
- La carriera in sintesi
- Chi era Thomas Commisso
Il post dedicato a Thomas Commisso, morto a soli 41 anni
Il post pubblicato su facebook riferisce quanto già riportato anche dal sito dell’Alto Adige che ha riferito la notizia senza aggiungere dettagli, in merito alla causa del decesso.
La sua società, la sua squadra, ha voluto ricordarlo con un messaggio sulla pagina ufficiale così da fissare sulla piattaforma digitale quel legame potente tra la divisa e il giocatore, ma l’uomo oltre lo sport. E dimostrare vicinanza a chi è rimasto:
“Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della prematura scomparsa di Thomas Commisso, all’età di 41 anni. Thomas, dopo le giovanili in maglia biancorossa, aveva esordito in prima squadra, con cui ha giocato un totale di 30 partite tra il 2002 e il 2013. Da backup dei Foxes ha vinto una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. Tutta la società si stringe alla famiglia in un sincero abbraccio in questo momento di grande dolore. Riposa in pace”.
Una vita interrotta nel pieno e che, da quel che emerge dalla sola lettura di questi comunicati, non attesa come accaduto ad altri sportivi che hanno perso la vita, purtroppo, in circostanze impreviste come accaduto a Valentina Sergi, pallavolista, oppure la tragedia, recente, dei tre tifosi di rientro da una trasferta morti in uno spaventoso incidente stradale.
La carriera in sintesi
Portiere storico anche del Caldaro, è sceso sul ghiaccio con pure Settequerce, Val Pusteria, Pergine (dove ha concluso la carriera nel 2019), Merano e Val di Fiemme, con quest’ultima società che l’ha salutato così su facebook:
“Thomas ha difeso la porta del Fiemme per 2 stagioni e ha lasciato un bel ricordo a tanti di noi anche fuori dal ghiaccio. Le più sentite condoglianze alla famiglia. Ciao Thomas”.
Tanti i ricordi, i saluti di chi lo aveva conosciuto o che aveva avuto modo di incontrare e frequentare la famiglia, i genitori e la sorella.
Chi era Thomas Commisso
Nato a Bolzano nel 1983, Commisso aveva iniziato la sua lunga e fortunata carriera proprio nelle file della squadra cittadina della quale era diventato un riferimento.
Nei Foxes ha militato dal 2002 al 2007 (con una parentesi al Settequerce), prima di iniziare una serie di passaggi “regionali”, che lo ha portato a difendere la porta di club storici del Trentino e dell’Alto Adige come accaduto al Caldaro (quattro anni di soddisfazioni, con la vittoria del campionato di Serie B all’esordio), per Merano, Val Pusteria, Pergine, Fiemme, per poi accasarsi, quando sembrava aver deciso di appendere pattini e gambali al chioso, nuovamente al Pergine, dove ha chiuso la sua carriera nel 2019.