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Top e Flop 28ª giornata: dominano Milan e Inter, Vlahovic è un caso

I migliori e i peggiori dell'ottava giornata di ritorno in A: Vlahovic stecca, non tira mai in porta, idem Insigne. Dominio di Inter e Milan tra le nominations

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La rivincita della Milano, ieri da bere, oggi da scudetto. Primo Milan, seconda Inter virtualmente prima in attesa del recupero col Bologna. Questo l’esito dell’ultima giornata del campionato partita da lontano, venerdì scorso, col ritorno al gol e alla vittoria dell’Inter e continuata col blitz tricolore del Milan al Maradona. Una settimana fa alle stelle, ora alle stalle il Napoli che si ritrova terzo col fiato sul collo della Juve, sempre più in risalita ma dove c’è un caso Vlahovic opaco, anzi nullo nella vittoria sullo Spezia. Lui sicuramente a fare la differenza, tra i nostri “top e flop” nel bene e nel male, di questo 28° turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai.

Miglior portiere: tra Szczesny e Maignan spunta Consigli

Imbarazzo della scelta tra i numeri 1 di questo 28° turno, tanti si sono messi in evidenza. A cominciare dal portiere in questo momento in testa alla classifica, Mike Maignan che nel finale ha chiuso la porta in faccia a Osimhen e al disperato tentativo del Napoli di pareggiare; ben più difficile la parata che ha fatto a metà ripresa Szczesny su Agudelo praticamente a tu per tu col portiere polacco che ha salvato la vittoria della Juve.

Impossibile però non sottolineare quello che ha fatto Consigli, ancora una volta, col Sassuolo, un paio di grandi parate e un rigore neutralizzato che poteva rimettere in discussione il risultato. Complimenti poi sparsi agli estremi difensori di Genoa-Empoli e Bologna-Torino, un po’ meno ai rispettivi attacchi un po’ ingolfati.

Miglior difensore: Tomori ringhia, Dumfries sgroppa!

Come detto le prime due classe fanno incetta di “best” di giornata. Tomori limita tantissimo Osimhen, in coppia con Kalulu, sempre puntuale sulla marcatura, anche quando il nigeriano prova a scappare via, il difensore rossonero gli resta alle costole impedendogli di andare al tiro senza pressione. Mastino! Altra buona prestazione in fascia di Dumfries che ara il campo dalla parte sua sfornando assist e cross a manetta. Idem Theo Hernandez, semplicemente impressionante.

Miglior centrocampista: Barella è tornato…Barella!

Qualcuno si stava preoccupando, Mancini in primis, ma Barella ci ha tenuto a rassicurare tutti. Il centrocampista nerazzurro ha sfornato una prestazione delle sue, entrando di fatto in tutti i gol, o quasi, dell’Inter. Sontuoso. Bentornato a Gosens subito in assist al suo esordio in campionato mentre Luis Alberto mostra ampi sprazzi di classe nella Lazio roboante di Cagliari.

Miglior attaccante: Giroud vs Lautaro è già sfida scudetto

Vi giriamo la parata bollente perchè difficile, se non impossibile, decidere il miglior attaccante., Da un lato la tripletta di Lautaro che si sblocca alla grande contro la Salernitana, dall’altra un solo gol ma pesante come un macigno di Giroud che ha deciso la sfida scudetto col Napoli. Anche per il podio è una bella sfida, parte avvantaggiato Dzeko con la sua doppietta ma a risultato oramai al sicuro mentre molto più decisivi sono state le reti di Morata, Abraham, Immobile, Piatek e Caprari per non parlare del trio delle meraviglie del Sassuolo: Berardi, Scamacca e Raspadori tutti in gol.

Flop: scoppia la grana Vlahovic

Una settimana in alto, una in basso. E’ il destino spesso dei top, tutti quelli di questa settimana. Pasalic che aveva firmato la rinascita dell’Atalanta solo una settimana fa si è perso all’Olimpico contro la Roma insieme un po’ a tutti i suoi compagni. Lo stesso ha fatto Insigne che proprio all’Olimpico firmava la vittoria sulla Lazio con un gol e un assist allo scadere per il gol da tre punti di Ruiz ed invece al Maradona ha fatto flop contro il Milan, inesistente e sostituito tra qualche fischio.

Capitolo a parte Dusan Vlahovic che apre un caso alla Juve nonostante la vittoria e la sequela di risultati utili di fila e della rimonta, oramai compiuta al 4° posto e sognata per lo scudetto. Il serbo non ha tirato una volta in porta contro lo Spezia, anche nel primo tempo in cui la Juve ha giocato bene producendo più di qualche pericolo, sfiorando più volte il raddoppio. Vlahovic è entrato sì nel gol di Morata rifinendo per Locatelli che ha dato l’assist allo spagnolo, ma nient’altro. Troppo poco per chi dovrebbe spaccare la porta ma sembra non trovarsi più nelle condizioni per farlo.

I detrattori di Allegri scaricano le responsabilità sul “non” gioco della Juve, altri cominciano a dubitare che l’ex viola se marcato in maniera fisica e ossessiva come dimostrato dai vari Bremer, Demiral, Igor e lo stesso De Ligt nell’andata di Juve-Fiorentina, finisca per essere nullo, anzi pure nervoso come dimostra l’ammonizione e la sostituzione di domenica.

Top e Flop 28ª giornata: dominano Milan e Inter, Vlahovic è un caso Fonte: Ansa/PA

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