Ristabilito l’ordine delle cose e anche i top e flop della sesta giornata di serie A ne risentono.. Per una settimana il “chapa no” delle big va in soffitta e la classifica comincia a essere nella norma dei valori in campo. Un peccato per i romantici amanti di una coppia di testa formata da Torino e Udinese che si sono date il cambio in queste ultime settimane ma Napoli, Juventus e Inter ma anche il Milan rinato di Fonseca e pure le due romane hanno fatto l’ein plein di una giornata che ha visto pure il ritorno al gol in simulcast, con tanto di doppietta, per Lautaro Martinez e Vlahovic.
E allora allacciate le cinture e gustatevi in questo inizio di autunno i nostri attesissimi top e flop della sesta giornata di serie A. Sempre con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo siamo solo agli inizi…
- Top e Flop della sesta giornata di serie A
- Top flop Allenatori:
- Supertop sesta giornata: bentornati Vlahovic e Lautaro Martinez
- Superflop sesta giornata: Bisseck e De Winter "distratti"
Top e Flop della sesta giornata di serie A
- Morata TOP 8: ecco quando si dice che un giocatore fa la differenza, beh pensate ad Alvaro Morata che si distacca anche dalla figura di Sansone, lui i capelli gli ha tagliati eppure è sembrato sempre lo stesso, anzi anche di più. Straordinario!
- Koopmeiners TOP 7-: si comincia a intravedere qualcosa, e menomale verrebbe da dire considerando quanto è stato atteso e quanto è stato pagato. Assist al bacio per Vlahovic, velo illuminante per Conceicao ma… c’è un “ma” e anche un “meno” nel voto: come cavolo si fa a mandare sulla traversa una palla a due metri dalla posta vuota!?
- Cutrone TOP 8,5: eh sì, lo sappiamo, meriterebbe di stare coi due top player nel club dei “supertop” della giornata. E ne avrebbe ben donde il buon Patrick che riassapora la serie A dopo anni e lo fa alla stragrande, arriva pure la doppietta col Verona. Niente male, continua così che nei Supertop ti ci mettiamo da solo…
- Lucumi e Suslov FLOP 4: si beccano due rossi che mandano alle ortiche le partite delle rispettive squadre, ragazzi, ragazzi, controllare gli istinti, e pure i cartellini.
- Bartesaghi 7 (di incoraggiamento): viene cacciato appena entrato in campo come il peggiore dei serial killer per un’entrata neanche poi così pericolosa e aveva preso pure il pallone. Insomma giovane e innocente. un abbraccio in attesa di tornare in campo.
- Vitinha FLOP 5: è vero, contro la difesa inespugnabile della Juve si può fare ben poco in questo momento, però lui non ha fatto nemmeno quello. E dire che ci aveva illuso facendo fuoco e fiamme all’inizio contro l’Inter.
- Okoye FLOP 4,5: la sua partita si riassume in quello sguardo perso mentre il diagonale di Frattesi gli passa a pochi centimetri e si insacca nell’angolino dopo pochi minuti di Udinese-Inter. Insomma una mazzata da cui non si riprenderà più. Se ci mettiamo pure il rimpallo fortuito che ha fatto sbloccare Martinez proprio contro lui, a sto giro è stato proprio sfortunato. Calimero!
- Politano e Frattesi TOP 7: come canta Max Pezzali, “quelli del tranquillo siam qui noi”. Su di loro puoi sempre contare.
- Piccoli TOP 7: in una partita da mille e una notte segna il gol della vittoria un attimo dopo il pareggio del Parma, insomma se non è lui il “man of the match” chi può esserlo?
Top flop Allenatori:
- FLOP NESTA – un calendario poco favorevole con Inter e Napoli quasi una dietro l’altra ma il Monza post Palladino fatica parecchio e la panchina dell’ex campione del mondo scricchiola come non mai. Urge un’inversione di tendenza, e anche alla svelta.
- TOP CONTE – va in testa ed è difficile pensarlo dopo le sberle che aveva preso pronti-via contro il Verona. Ha già messo le cose a posto dopo poche giornate. Il suo Napoli è forte e consapevole. E lui ha cominciato con la tiritera del “i favoriti sono altri, questa è una squadra che arriva da un decimo posto”. L’abbiamo già sentita la solfa Antonio e sappiamo pure come è andata…
Supertop sesta giornata: bentornati Vlahovic e Lautaro Martinez
El Toro si è fatto attendere e non poco. Sei giornate sono tante e ci è voluto un rimpallo favorevole a primo tempo quasi scaduto per sbloccarsi. Ma si sa come sono queste cose, segnare è un po’ come andare in bici, non ci si dimentica mai come si fa. Ed infatti Lautaro concede il bis. Ora che il primo gol non è più una fissazione l’Inter ha ritrovato il suo Toro, la Corrida può avere inizio perchè in fin dei conti è l’unica corrida che ci piace, quella dei gol, oltre a quella del grande Corrado Mantoni.
Parlate, parlate. Il gesto di rivalsa ha un po’ fatto arricciare il naso a qualcuno (nessun nome solo cognome: Di Canio). Ma in fin dei conti Vlahovic è fatto così. Sente la pressione del mondo addosso, è un suo limite, può diventare, a volte lo è, la sua forza. Lui a differenza del Toro aveva già timbrato il cartellino ma quella sostituzione col Napoli a fine primo tempo proprio non l’aveva digerita insieme alla pioggia di critiche. E insomma, come dice lui, basta parlare lì, alla Juve, bisogna segnare!
Superflop sesta giornata: Bisseck e De Winter “distratti”
Nel sabato degli anticipi a poche ore di distanza commettono due ingenuità pesanti. Nel caso del genoano la manina che accarezza la palla segnando lo spartiacque di Genoa-Juve a favore dei bianconeri. Nel caso del nerazzurro una difesa “ignorante” nel vero senso della parola in occasione del gol di Kabasele dell’1-1 e meno male che ci ha pensato Lautaro. Entrambi “rimandati” ad ottobre.