I complimenti di Allegri glieli hanno girati ma Juric pensa solo alla sua squadra alla vigilia del derby: annusa un’aria che non gli piace troppo, ricorda la tante sconfitte e chiede una svolta. I granata non vincono in casa della Juventus dal 9 aprile 1995 e in generale un derby dal 26 aprile 2015 e negli ultimi 18 anni in 28 match (due di Coppa Italia) sono riusciti ad ottenere l’intera posta in palio solo una volta e a pareggiare 5.
- Juric ha imparato che i derby li perde sempre
- Juric ha visto due Juventus diverse
- Torino, Juric non vede il fanatismo che vorrebbe
Juric ha imparato che i derby li perde sempre
Il tecnico granata ricorda i derby del passato: “Con loro ultimamente abbiamo anche fatto buone partite, ma le abbiamo perse sui calci piazzati perché la diversità nella fisicità è evidente ed è enorme. Dobbiamo mettere più cattiveria in queste cose. Ho imparato che non vinciamo mai e questa cosa mi disturba tanto. Vorrei cambiare sicuramente questo andamento. Noi nei quattro derby precedenti abbiamo fatto partite molto equilibrate e sono state decise purtroppo da calci piazzati, ma abbiamo fatto tante volte bellissime partite”.
Juric quei gol presi li ricorda tutti: “I gol presi contro la Juve c’era tutto: disattenzione, ma anche dominanza allucinante loro nella forza fisica: mi ricordo una spinta e Rodriguez va via perché l’altro è arrivato con più potenza e colpisce la palla di testa”.
Juric ha visto due Juventus diverse
Non sa che Juve aspettarsi domani l’allenatore del Torino: “Ho visto due Juventus diverse in questo campionato: affrontavano gare con aggressione, tipo Udine prendendosi rischi dietro e con tanta forza fisica, mentre con l’Atalanta erano bassi e aspettavano per ripartire il contropiede. Mi aspetto una Juve aggressiva, che recuperi palla in avanti. Non avremo tempo da perdere, dovremo fare azioni veloci”.
Torino, Juric non vede il fanatismo che vorrebbe
Alla Juventus mancano Vlahovic e Chiesa ma Juric non ci fa caso (“Hanno Kean e Milik, anche a noi mancano tanti giocatori. Ma nel derby contano tante altre cose”) e sprona ambiente e squadra: “Deve esserci una grande motivazione. La squadra per fare 50 e 53 punti devi essere al top nella mentalità, per fare qualcos’altro deve diventare un tipo di fanatismo allenarsi e vivere insieme, è una cosa che ti porta oltre ai limiti. In questi due anni abbiamo fatto top, ora siamo meno di top. Non abbiamo la mentalità che vorrei avere in certe situazioni e in certi comportamenti, vorrei che si alzasse il livello.
Per ottenere le cose dell’anno scorso ci vuole top, per qualcosa in più devi essere fanatico. E io non lo vedo. Noi in passato abbiamo creato un ambiente che era un’altra cosa, non so come spiegarlo. Io ho sbagliato in certe situazioni, in questo momento non abbiamo quel fanatismo. E difficile che ce l’avremo. Perché? Non lo so. Tutti vogliono fare bene, non sto dicendo qualcosa contro i miei giocatori, sia chiaro”
I numeri negativi nei derby dovrebbero spronare il Toro: “Deve essere uno stimolo, io percepisco questo in città. Mi sembra che non sia un peso, io non lo percepisco così, ma al contrario. E anche i giocatori lo percepiscono così: vogliamo ottenerlo dopo tanti anni, ma se non riusciamo non deve essere la fine del mondo. I miei amici tifosi del Toro mi parlano con ottimismo, dobbiamo vederla come una grande occasione”
“Sono in una battaglia emotiva. Ci sono cose che apprezzo e altre no: so che qua esplode, ma ho tanti amici che non vanno allo stadio. E sono tanti. Questa cosa mi disturba, allo stadio si va. Percepisco disillusione per varie cose, ma vorrei che non ci fosse. E lo vorrei con tutto il cuore”