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Totò Schillaci nelle parole magnifiche della figlia Jessica ospite de La Volta Buona, oltre le lacrime e la commozione: "Mi ha chiesto scusa"

La figlia del grande campione delle Notti Magiche ha deciso di ricordare suo padre, scomparso a settembre a causa delle conseguenze di un tumore al colon

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Non è mai troppo o poco il tempo quando la pretesa di scendere in profondità nel dolore della perdita, del lutto si rivela così invadente da assorbire il quotidiano. Non c’è ieri, oggi, domani. Nelle parole che Jessica Schillaci riserva alla descrizione di quanto suo padre Totò sia insostituibile, si avverte la limpidezza, addirittura la purezza di un legame immenso e irripetibile che non può che suscitare tenerezza, affetto, trasporto.

Quel che condivide, in forma pubblica, Jessica ospite de La Volta Buona, il programma di Caterina Balivo in onda su Rai1, nel mosaico di ricordi sparsi eppure incastrati a perfezione nel rinnovarsi della figura dell’uomo oltre il calciatore. Perché Totò Schillaci, scomparso nel settembre scorso per le conseguenze di un tumore al colon, è stato l’emozione delle Notti Magiche, di quell‘Italia ’90 che ci vedeva ancora bambini trascinati dal suo entusiasmo, dal suo incondizionato ottimismo ma soprattutto il padre, il faro e il compagno capace di slanci.

Totò Schillaci, il calciatore e l’uomo

Pochi minuti di sintesi televisiva, necessaria per introdurre il personaggio pubblico che ha animato le speranze di un Paese che ha imputato al calcio un ruolo sociale che lo stesso Totò ha creduto possibile e che ha desiderato realizzare in uno dei quartieri più complicati di Palermo. Idealista, forse. Concreto, pragmatico e capace di rivelarsi un uomo di dialogo, anche.

Frammenti di una vita che la vedeva piccola, piccolissima. La commozione di Jessica – che più volte si ferma e riprende – è umana, ma è lì per uno scopo che avverte come preponderante anche se la presenza di suo padre è avvertita, ispirante anche per superare il dolore rinnovato dallo scorrere delle immagini che mescolano emozioni belle alla sofferenza.

“All’inizio non riuscivo a parlare di lui, a concretizzare l’idea che non ci fosse più. Ringrazio le persone che ci hanno sostenuto con affetto. Questo ci ha riempito d’affetto e ci ha fatto ritardare l’idea che papà non ci sia più”.

Jessica Schillaci e l’amore per suo padre

Il suo grazie rompe il silenzio, su uno dei personaggi più amati di sempre, dai tifosi e dagli estimatori di un uomo che attraverso la televisione ha portato avanti suoi progetti, la sua scuola calcio e l’ambizione di riuscire a offrire un’occasione ai ragazzi di Palermo.

Un padre che ha saputo accudito Jessica ancora prima che venisse alla luce. “Mamma mi racconta che appena hanno scoperto di avermi, poche settimane dopo mia madre aveva minacce d’aborto, papà l’ha messa a letto i primi tre mesi, si è occupato di lei. Quando sono nata il ginecologo è andato da mia madre e le ha detto: “dovete ringraziare questa bambina che con forza ce l’ha fatta, è un miracolo”.

Il lavoro da infermiera e il trasferimento a Verona

La vita quotidiana di Jessica è, adesso, lontana dalla Sicilia dove vive la sua famiglia di origine e suo padre si era ritirato con la sua seconda moglie Barbara Lombardo con la quale aveva instaurato un rapporto schietto, sincero. A Verona svolge il suo lavoro come infermiera professionale, ma questa estate, prima che suo padre andasse incontro a un brusco peggioramento delle sue condizioni di salute e che si aggravasse, avevano trascorso alcuni giorni insieme e sembrava che l’addio fosse rimandato.

L’aggravarsi del tumore e le ultime settimane insieme

“È successo che pochi giorni dopo che l’ho lasciato, lui ha iniziato a manifestare i sintomi della malattia, ha iniziato a desaturare, era stanco non riusciva ad alzarsi dal letto. Ero lontana, ma avevo capito. Ho lasciato il lavoro di corsa, mi sono precipitata a Palermo e ho passato le settimane più intense della nostra vita”.

In quel momento Jessica e suo padre Totò, nonostante fosse già estremamente provato, hanno avuto modo di parlare, come mai prima di allora:

“Ci siamo parlati tantissimo – ha raccontato con grande emozione -. Lui diceva cose da film. Purtroppo per lavoro è stato sempre via e aveva delle mancanze nei nostri confronti. Mi è sempre mancata la sua presenza. A me piaceva mangiare con lui, perché era un uomo divertente, mi piaceva divertirmi con lui, andare in moto, in barca. Papà mi manca tantissimo. Mi ha chiesto scusa per non esserci stato, mi ha detto che avrebbe voluto riavvolgere il nastro e cambiare alcune cose”.

La testimonianza d’amore di papà Schillaci

“Dall’ospedale ci chiamava, riusciva a parlare, aveva la voce un po’ sommessa per il tumore che andava avanti – ha continuato -. Però si faceva capire grazie anche ai suoi occhi magici che tutti conosciamo. Sapeva che stava per andare via, noi cercavamo di sviarlo, di farlo concentrare su altro. Se lo accettava? Non sempre. Qualche giorno prima che andasse via, era convinto che fossimo nel 2025. Per convincerlo, siccome era un testone, gli abbiamo portato dei giornali. Era un uomo forte, era il paziente ideale perché si lamentava poco. L’ultima cosa che mi ha detto? Mi ha chiesto scusa e ha detto ‘amore mio ti voglio bene, non dimenticarlo mai’“.

Ed è forse per rammentare quanto fossero profondi i principi, le convinzioni e gli affetti di suo padre Totò Schillaci che Jessica è in uno studio televisivo.

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