Vince ancora Biniam Girmay, ma perde soprattutto Primoz Roglic. Che già aveva visto complicarsi la strada per provare a dare l’assalto al podio finale del Tour, ma che adesso potrebbe anche decidere di abbandonare la corsa gialla. Colpa dell’ennesima caduta di una sequenza (ormai) maledetta: lo sloveno è incappato in un brutto incidente di corsa facendosi però pescare al posto sbagliato nel momento sbagliato, e finendo in malo modo a terra. Al traguardo ha pagato dazio con oltre due minuti di ritardo.
Roglic perde due minuti: è l’ennesima mazzata
La caduta è stata innescata da Aleksej Lutsenko, il corridore kazako dell’Astana, che è scivolato su uno spartitraffico: Roglic era subito dietro di lui e nel tentativo di frenare ha perso il controllo del mezzo, cadendo rovinosamente a terra. Ha tentato immediatamente di risalire in bici, scortato da tutta la RedBull Bora Hansgrohe, ma non è riuscito a recuperare il terreno perduto, anzi lasciando sul piatto altri secondi preziosi: colpa delle escoriazioni riportate, ma forse anche di un animo nuovamente ferito dopo l’ennesima disavventura (era caduto anche nella drammatica sequenza della quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi).
Peraltro, con 10 chilometri appena al traguardo, nessuno dei big di classifica ha potuto “aspettare” in qualche modo il rivale in classifica: le squadre dei velocisti hanno menato a tutta e il ritardo è salito rapidamente sopra i due minuti. Per Roglic una mazzata, anche se ci si interroga sull’eventualità di ripartire domani.
Girmay sempre più re delle volate: secondo Van Aert
L’altra notizia di giornata, che di secondo piano non ha proprio nulla, è la terza vittoria in volata di Biniam Girmay. Che ribadisce il fatto di essere il più forte negli sprint, come dimostra anche il modo con il quale ha disputato la volata sul traguardo di Villeneuve-sur-Lot. Una rimonta strepitosa dopo che gli uomini Arkea aveva fatto tutto alla perfezione, lanciando Arnaud Demare verso quella che avrebbe dovuto essere la prima vittoria del francese in questo Tour.
Demare, uscito sulla destra della carreggiata, ha finito involontariamente per chiudere Wout Van Aert, che ha trovato la forza per risalire e trovare un varco al centro della strada, rimontando Demare ma non potendo far nulla quando sulla propria sinistra s’è visto arrivare la sagoma della maglia verde, che ha calcolato bene i tempi e ha bruciato i due rivali quasi sulla linea del traguardo. Volata peraltro grandi firme: nella top ten di giornata sono finiti Ackermann, Cavendish, Philipsen, De Lie, Kristoff, Bauhaus e Coquard.
Detto di Roglic, i big di classifica si sono controllati: Pogacar è rimasto vittima di una leggera caduta in avvio di giornata (senza conseguenze), poi ha badato alla sostanza. Lo sloveno della Bora, perdendo 2’27”, è scivolato al sesto posto dietro Almeida e Rodriguez, distante 4’20” da Pogacar. Il suo Tour è praticamente concluso quando ancora le vere montagne devono arrivare.