Non ce l’ha fatta Nizar Aissaoui, il calciatore tunisino che si era dato fuoco per aver ricevuto l’accusa di terrorismo, dopo aver denunciato alla Questura un commerciante di banane, con il quale aveva avuto un diverbio per l’aumento dei prezzi: sono numerosi i casi di giovani che lanciano un segnale di tale forza contro i metodi autoritari di polizia e in governo.
Nizar Aissaoui, lutto e proteste
Nizar Aissaoui è morto giovedì, come racconta via social il fratello (manca la conferma delle autorità ), per le ustioni di terzo grado riportate dopo essersi dato fuoco nella nativa Haffouz, che è insorta nel ricordo di questo padre di quattro figli: decine di amici, e conoscenti sono scesi in strada assieme ai residenti contestando il comportamento della polizia, che ha disinnescato la protesta con l’utilizzo di gas lacrimogeni. Il fratello accusa inoltre l’autorità di aver spruzzato nei confronti di Nizar un gas paralizzante che avrebbe reso peggiori le ustioni.
Nizar Aissaoui, il gesto estremo
Nizar Aissaoui, calciatore di 35 anni, si era dato fuoco lunedì davanti alla centrale di pulizia nel governatorato di Kairouan, a un’ora dalla capitale Tunisi: dopo essere stato trasportato all’ospedale ‘Aghlabiti’, era stato trasferito al ‘Centro Grandi Ustionati’ di Ben Arous, come spiegato dal governatore di Kairouan Mohamed Bourguiba alla radio ‘Mosaique Fm’. La scintilla è nata dal litigio tra Nizar e un commerciante di banane, accusato di aver rincarato in maniera fraudolenta il loro costo: la denuncia alla Questura aveva portato tutt’altro che chiarezza, ma l’accusa di ‘terrorismo’ e di qui l’annuncio in un video su Facebook, poi rimosso, del gesto, accompagnato dalla denuncia verso lo ‘stato di polizia’ adottato dal presidente Kais Saied.
Chi era Nizar Aissaoui
La carriera di Nizar Aissaoui si è svolta, eccezion fatta per una parentesi in Arabia Saudita con la maglia dell’Al-Orobah FC (semestre nel 2015), in patria. Nato calcisticamente come attaccante, il classe 1988 ha militato nei vari Union Sportif de Monastir, El Gaouefel di Gafsa, Jeridet Tozeur e Espoir Sportif di Haffouz, prima di accasarsi al Nas Galba. La pandemia, la guerra e la crisi idrica che hanno colpito la Tunisia sono alcune della cause che hanno peggiorato la situazione economica dell’entroterra nord-africano, forme di abuso di potere così sono parallele alle proteste specie dei giovani, come come un decennio fa sono i sostenitori di una nuova ‘primavera’ araba.