Finalmente la nuova Champions League è diventata realtà. Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato oggi a Vienna la riforma per riformare il format dell’attuale Champions League, una competizione davvero impegnativa ma che nell’ultimo decennio ha visto le stesse squadre alternarsi sul trono. Proprio questo motivo serviva un nuovo modo di renderla appetibile soprattutto al pubblico più giovane.
Questa nuova Super Champions League, come era nelle intenzioni delle organizzatori, ne esce leggermente meno Super ma comunque con un numero di partite davvero elevato. Nello specifico, la riforma prevede l’eliminazione degli otto gironi da quattro nella fase preliminare, che verranno sostituiti da un girone unico con 36 squadre invece delle 32 attualmente partecipanti.
Qui si svolgerà un piccolo campionato, con ogni squadre che giocherà ben otto partite (invece delle sei attuali e delle 10 inizialmente previste dalla UEFA, che però alla fine si è dovuta piegare alle proteste delle leghe europee, che sostenevano che un numero di partite così alto sarebbe andato a penalizzare i campionati nazionali).
Al termine di questa fase, le prime otto di questo “mini campionato” si qualificheranno direttamente agli ottavi, mentre le altre otto guadagneranno l’accesso tramite una serie di Playoff che verranno giocati dalle squadre dalla posizione nove alla 24. Dagli ottavi in poi il sistema rimane invariato, con la doppia sfida andata-ritorno fino alla finale.
L’aumento delle partite sarà sensibile. Basti pensare che l’attuale Champions League a 32 squadre è composta da 96 partite nella fase a gironi. Passare a otto partite per squadra porterà il totale solo per la prima fase a 64 in più.
Cambiano anche i criteri di accesso alla Champions League. Dovendoci essere quattro squadre in più due verranno pescate utilizzando un ranking non storico, ma in base alla campagna europea della passata stagione (dunque, andranno ai due paesi con il coefficiente più alto, in questa stagione UK e Olanda). Gli altri due posti aggiuntivi andranno al quinto paese del ranking Uefa e, per un quinto slot, ai campioni nazionali che non si qualificano automaticamente.