Per l’Italia gli US Open si sono chiusi con la maratona di 5 ore che ha visto uscire di scena al quinto set Jannik Sinner, il predestinato, e un saluto a Matteo Berrettini in crescita, ma non certo al suo meglio. Un epilogo struggente che, però, evidenzia lo stato del nostro tennis che lascia ben sperare per il futuro immediato e l’ascesa di personaggi altrettanto interessanti, vedi lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Temi rilevanti che, per centralità, rischiano di oscurare anche episodi alquanto curiosi come il dare di matto di Nick Kyrgios.
- La follia agli US Open di Kyrgios
- I segnali di un problema fisico
- La spiegazione del suo gesto ai microfoni
La follia agli US Open di Kyrgios
Dopo aver eliminato un numero importante di teste di serie e favoriti, sembrava uno dei principali candidati alla vittoria degli US Open fino alla partita contro il russo Karen Khachanov, numero 31 del mondo, che per la prima volta in carriera ha raggiunto la semifinale in un torneo del Grande Slam.
Insomma, Kyrgios non l’ha presa bene dalle immagini viste in diretta e che hanno sollevato interrogativi più che legittimi sulla proporzione del gesto rispetto all’accaduto. Una sorta di raptus, con racchetta spaccata, dopo aver stretto la mano all’avversario, protagonista di una autentica impresa sul versante tennistico e contro ogni pronostico, alla vigilia del suo match contro il colosso che ha primeggiato sul cemento americano.
I segnali di un problema fisico
Qualche avvisaglia c’era stata prima di questa esplosione, a dire il vero. Il suo infortunio, durante la partita, aveva in qualche modo annunciato qualche problema decisivo in questo incontro: costretto alle cure del fisioterapista, le telecamere hanno immortalato lo sfogo a distanza con l’angolo:
“Non posso camminare. Non voglio giocare con questa m**da. Non voglio davvero farlo, c***o”, si sono letti sulle sue labbra. Invece, Nick ha resistito con qualche ulteriore mattata come quella di distruggere una bottiglietta al cambio campo, ricevendo un avvertimento per condotta antisportiva.
Dopo il classico saluto, e lo scambio di cortesie, Kyrgios ha sfogato tutta la sua frustrazione in panchina distruggendo in maniera incontrollata le sue racchette, rimaste inanimate sul terreno di gioco di Flashing Meadows cosa poco apprezzata dal pubblico che ha manifestato dissenso verso il gesto del campione.
La spiegazione del suo gesto ai microfoni
Nel post partita, Kyrgios ha tentato di spiegare (non giustificare) la sua follia:
“Sinceramente mi sento una m**da. Mi sento come se avessi deluso così tante persone. Sento che questi quattro tornei (Grand Slam) sono gli unici che avranno importanza. È come se dovessi ricominciare tutto da capo. Devo aspettare fino agli Australian Open. È semplicemente devastante. Tipo, è straziante. Non solo per me, ma per tutti quelli che conosco che vogliono che vinca”.
Insomma, una frustrazione la sua che ha deciso di incanalare assecondando un istinto di distruzione alquanto incomprensibile e superfluo oltre che assai poco conciliante con lo spirito di uno sport che ha sempre fatto della correttezza, e del fair play, la sua cifra.