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Usyk dalla boxe al calcio: il campione del mondo dei pesi massimi giocherà nella serie A ucraina

Il detentore dei titoli Wba, Ibf, Wbo e Ibo poggia per un istante i guantoni e firma un contratto di un anno con il Polissya. Farà l’esterno d’attacco: maglia numero 17, come il giorno di nascita

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Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Virata clamorosa del campione del mondo dei pesi massimi Wba, Ibf, Wbo e Ibo di boxe: Oleksandr Usyk dismette (anzi, meglio: poggia per un istante) i guantoni e si dà al calcio. La notizia del suo approdo nel campionato di serie A ucraina è ufficiale: per i prossimi dodici mesi il 36enne giocherà nel Polissya, squadra che risiede a Zhytomyr, città dell’Ucraina occidentale circondata da antiche foreste.

Un anno di contratto con il Polissya

A darne conferma è stato il presidente del club, Gennadiy Butkevich, il quale ha dato conferma di un acquisto tanto anomalo quanto imponente: per stazza e per gloria. 100 chili per 191 centimetri, detentore delle quattro cinture più ambite del pugilato mondiale, avversario senza apparenti sfidanti in grado di detronizzarlo.

Sarà per la ricerca di nuovi stimoli, sarà per la voglia di dare seguito a un sogno ma la decisione di Usyk è presa: dopo essersi allenato con il club negli ultimi periodi, la scelta di legarsi per un anno ai destini della squadra.

Sliding doors: come sarebbe andata? Anche così, tutto sommato…

Va detto subito: ai tempi della scuola Usyk – laureato in scienze motorie e sportive – giocava a calcio. Da qui, con ogni probabilità, la voglia di uno sliding doors: andare a vedere cosa sarebbe potuto accadere se determinate scelte fossero state altre.

Di certo, la vita che ne è conseguita non gli ha detto male, tutt’altro. Oltre al resto: un oro europeo, Liverpool 2008; un oro mondiale, Baku 2011; un oro olimpico, Londra 2012. Le parole di Butkevich:

Si è allenato con noi e ci ha impressionato: l’attitudine al lavoro è stata esemplare per i calciatori. Alla richiesta avanzatagli, di restare con noi, ha detto sì: merito del suo amore per il calcio. Il suo sogno di giocare nel calcio professionistico diventerà realtà.

Sta già preparando l’incontro contro Dubois

Non si sentano traditi o abbandonati appassionati ed estimatori dell’Usyk che fa a guantoni: non lascia la boxe, porterà avanti le due discipline in contemporanea ed è già in piena preparazione per il prossimo incontro, in calendario il 26 agosto, contro il britannico Daniel Dubois: nell’occasione, a Wroclaw metterà in palio – e cercherà di difendere – ciascuno dei suoi titoli. La Polonia, quindi, quale teatro della prossima impresa pugilistica di Usyk.

Esterno d’attacco, maglia numero 17

Rispetto al neonato calciatore, invece, per ora si sa che coprirà la fascia: destra o sinistra ma propensione offensiva. Usyk farà l’esterno d’attacco e indosserà la maglia numero 17: è il giorno della sua nascita, nel gennaio del 1987.

36 anni, per un calciatore, sono il tempo giusto per dire basta: Usyk no, lui comincia adesso ma – semmai dovesse averne – i suoi problemi non saranno certo quelli della tenuta fisica. Non è dato sapere come se la cavi coi piedi ma, stando alle reazioni dei suoi nuovi compagni di squadra, pare che darà soddisfazioni anche con le scarpe chiodate.

Ci farà rivivere le emozioni che ha costruito sul ring in dieci anni di professionismo? Non è dato saperlo ma va detto che anche nella boxe che conta, Usyk ci è arrivato tardi.

Il professionismo a 26 anni con i fratelli Klitschko

Aveva 26 anni quando, lasciato alle spalle il periodo dilettantistico con esordio nel 2006, si legò alla K2 Promotion dei fratelli Klitschko. La striscia è netta: 20 incontri, 20 vittorie di cui 13 per ko.

Sono entrati di diritto nella leggenda della boxe – quantomeno quella recente – gli incontri del post 2019, quando è entrato di fatto nella categoria dei pesi massimi abbandonando i massimi leggeri.

Anthony Joshua, andata e ritorno

Mette ko Chazz Witherspoon al settimo round, poi Derek Chisora, infine il main event, quello che, dal momento dell’annuncio, si attende per i mesi successivi. La doppia sfida contro Anthony Joshua. La prima volta, 25 settembre 2021 al Tottenham Hotspur Stadium, Londra, in casa dell’avversario.

60 mila persone e un tifo a senso unico: Usyk non mette ko Joshua ma ci va vicino. Vince ai punti, verdetto unanime. Identico risultato anche nel rematch, tra gli sfarzi dell’Arabia Saudita che – prima del calcio – s’era già presa la boxe: 20 agosto 2022, Jeddah, split decision. Usyk è imbattuto e, allo stato attuale, imbattibile.

Resta invece ancora un sogno proibito quello che porta dritti a un match – annunciato, atteso, disatteso, conteso e sfumato: per sempre? – con l’altro fenomeno della boxe attuale, quel Tyson Fury che, con Usyk, a parole s’è detto di tutto e di più. Ma l’incontro, di fatto, non si fa.

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