E’ scomparso a 96 anni Don Cesare Stefani, il parroco storico di Tavullia che inaugurò la particolare tradizione di suonare a festa le campane della chiesa a ogni vittoria di Valentino Rossi in MotoGp.
Il Comune di Tavullia ha deciso di annullare l’evento previsto in occasione della Notte Rosa per rispetto nei confronti di una figura che ha segnato la storia del paese marchigiano: “Una persona di cui abbiamo conosciuto le sue qualità e la sua forza e che vivrà sempre nelle nostre preghiere. A causa della triste notizia che ha colpito l’intera comunità è stato annullato il primo appuntamento della Notte Rosa che si doveva tenere venerdì 6 luglio alle ore 21.00 in Tavullia, Piazza Gnassi. Un momento di preghiera con il rosario si terrà venerdì 6 luglio ore 19.30, mentre il funerale verrà celebrato sabato 7 luglio alle ore 10.00”.
Don Cesare, che aveva festeggiato lo scorso 29 giugno i suoi 73 anni di sacerdozio (55 al servizio della parrocchia di San Lorenzo Martire di Tavullia), in una intervista ai quotidiani locali del gruppo Gedi si era espresso anche sulla diatriba Valentino Rossi-Marquez nel 2015, dimostrando una passione fuori dal comune: “Ma certo che lo assolvo per quello che è successo a Sepang: è stato provocato! Preoccupato per Valencia? No, perché Valentino saprà mettersi alle spalle l’episodio della Malesia. Il comportamento di Marquez lo hanno visto tutti! Non posso entrare nella testa dei piloti, ma sono convinto che in Spagna tutto tornerà tranquillo. E Valentino saprà benissimo come gestire nel modo migliore qualsiasi tipo di situazione…”.
Il suo primo ricordo di Valentino: “L’ho incontrato la prima volta nell’occasione della sua prima comunione, infatti lui non è stato battezzato a Tavullia. La confidenza con Valentino è nata quando lo andavo a prendere con la macchina per venire al catechismo, infatti la madre non poteva portarlo perché era impiegata negli uffici comunali”.
“Non è assolutamente cambiato negli anni: il suo spirito è sempre quello! Posso assicurarle che da piccolo con la biciclettina era un campione. E anche dopo essere diventato un campione a tutti gli effetti e apprezzato in tutto il mondo è sempre rimasto la stessa persona”.
L’idea di suonare a festa le campane per ogni trionfo del 46: “È stata una trovata nuova per le moto e l’ho proposta con grande entusiasmo, per fare il paio con quello che succede a Maranello quando arriva prima una Ferrari: continuerò ancora a suonare le campane ogni volta che Valentino vincerà”.
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