Una delle stelle del ciclismo contemporaneo è Mathieu Van Der Poel, che ha già inanellato successi tra Cross e ‘Classiche Monumento’ nel 2023 e che vuole fare bene dopo la giusta pausa che si è preso il 9 aprile: “Tutto procede secondo i piani, nulla ha rallentato la preparazione, è stata ottima; non vedo l’ora di correre. Sabato ritornerò in bici in Belgio, poi correrò proprio il Giro del Belgio, perché Il Giro di Svizzera è troppo duro, avrei rischiato di fare ‘gruppetto’ e il Campionato Nazionale prima del Tour de France e dei Mondiali di agosto”.
Dopo aver centrato il quinto Mondiale Cross, Mathie è diventato il quarto nella storia a vincere nella medesima annata Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix: il Tour, che comincerà a Saint-Leonard-de-Noblar, ha un profumo tutto familiare. “Ci andavo in bicicletta da bambino. Voglio ripercorrere le orme del Giro d’Italia 2022, quando ho vinto una tappa, ho indossato la Maglia Rosa e sono stato protagonista fino all’arrivo; sarà la mia terza volta al Tour de France e lo voglio finalmente concludere: lotterò per le singole tappe, non per la Maglia Verde della classifica a punti” anticipa il nipote d’arte, che ha già indossato quella Maglia Gialla che nonno Raymond Poulidor non conquistò, nonostante gli otto podi parigini (fu cinque volte terzo e tre volte secondo).
C’è una nuova filosofia di approccio alle corse: “Abbiamo aumentato il tempo dedicato all’allenamento e diminuito quello delle gare; ho già corso troppo e in passato è capitato ci fosse troppo tempo tra una corsa e l’altra. Credo sia giusto correre quando conta davvero: corro sempre per vincere; non farò una preparazione specifica per i Mondiali di mountain bike, ma non avrò pressione. E’ azzardato lo so, ma avrò una buona forma e si deve ottenere il pass per i Giochi. Sarò già in Scozia, magari combinerò qualche cosa di buono..”. spiega le intenzioni successive, perché a Glasgow si terrano il 6 agosto la prova in linea e sette giorni dopo la mountain bike.
Se Primoz Roglic ha il desiderio di scalare l’Everest, anche Mathieu ha hobby con cui impegnerà il post carriera: “Gioco a golf: il mio handicap è attorno a 20, sto migliorando; amo i motori, ma non illudetevi: non ho una popolarità maggiore del mio connazionale Verstappen, che ho conosciuto durante un talk-show. Non è affatto un problema, la F1 ha tutt’altra dimensione del ciclismo”.