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Vanessa Ferrari annuncia il ritiro: "Il mio corpo ha detto stop. Orgogliosa di tutto ciò che ho fatto"

Vanessa Ferrari ha ufficialmente annunciato il ritiro dalle competizione. Ha portato la ginnastica italiana in una nuova dimensione, catturando l'attenzione del grande pubblico

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il momento di scendere di pedana stavolta è arrivato per davvero: Vanessa Ferrari ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni agonistiche, decisione che era nell’aria perché a 34 anni una ginnasta sa perfettamente di essere andata ben oltre i limiti solitamente consentiti.

Ma l’emozione non per questo viene meno, pensando anche a ciò che ha raccontato una carriera che ha proiettato Vanessa in una dimensione che nessuna ginnasta italiana aveva mai raggiunto. Con la netta sensazione di aver raccolto anche qualcosina in meno rispetto a quanto avrebbe meritato.

L’argento di Tokyo consegnato alla storia

Perché tra i tanti record che ha raggiunto, ce n’è uno di cui avrebbe fatto volentieri a meno: 9 sono le operazioni chirurgiche alle quali si è sottoposta nell’arco di 20 anni, roba che avrebbe potuto abbattere un elefante. E invece no, lo scricciolo Vanessa ha resistito anche ai dolori più grandi, decidendo sempre di rimettersi in gioco.

Parigi avrebbe dovuto rappresentare la cartolina d’addio di un’avventura comunque unica e irripetibile, che la portata a diventare una delle atlete più ammirate e rispettate (nonché temute dalle avversarie) della ginnastica mondiale. E invece il solito infortunio (stavolta al polpaccio) l’ha estromessa dalla squadra che pure ha conquistato una medaglia storica per la ginnastica italiana, una squadra della quale Vanessa è stata per tanto tempo leader carismatica e tecnica, come dimostrano le 4 partecipazioni olimpiche (impreziosite dall’argento nel corpo libero a Tokyo 2020), un oro, un argento e tre bronzi ai mondiali, le 4 medaglie d’oro agli Europei (più tre argenti e 4 bronzi) e le 6 Coppe del Mondo messe in bacheca, da sommare ai successi in campo nazionale (22 titoli individuali) e gli 11 scudetti con la Brixia.

L’ora di dire basta e il rimpianto di Parigi

L’occasione buona per far sapere al mondo che da oggi Ferrari è un’ex atleta (e chissà cosa vorrà fare della sua vita) l’ha offerta la visita del presidente del CONI Giovanni Malagò alla palestra che per tanti anni ha visto Vanessa preparare le principali competizioni internazionali. “Sto annunciando il ritiro soltanto ora, ma in realtà l’avevo già deciso mentre mi stavo preparando per gareggiare a Parigi.

Sarebbe stato bello chiudere la mia avventura nel mondo della ginnastica con un’ultima olimpiade, desideravo che fosse quello il finale. La vita ha avuto altri piani, ma sono serena e accetto di aver fatto ogni cosa per riuscire a realizzare questo mio ultimo desiderio. A 34 anni gli infortuni cominciano a farsi sentire ed è giusto dire basta”.

A 34 anni dovrà però cominciare anche a capire cosa vorrà fare nella sua “seconda” vita da sportiva. “Questo lo devo ancora capire. Ho un brand di abbigliamento sportivo e mi dedicherò a quello, così come ai camp estivi che già stavo curando negli anni passati. Per ora l’unica certezza è il ritiro”.

“Orgogliosa degli obiettivi che ho raggiunto”

Vanessa Ferrari a suo modo è stata una pioniera del mondo della ginnastica italiana, e non solo. In tempi nei quali la disciplina non ha goduto di grande risalto e nemmeno di strutture in grado di sostenere il lavoro delle atlete, Vanessa ha riscritto letteralmente la storia. “La cosa che mi rende più orgogliosa è l’essere riuscita a mostrare il nostro sport sotto una luce diversa, portandolo anche all’attenzione del grande pubblico. Anche il PalAlgeco di Brescia è una struttura che in un modo o nell’altro è stata costruita grazie ai risultati che ho ottenuto, che hanno spinto molti personaggi a investire nel nostro sport. Credo di aver raggiunto tanti obiettivi e questo mi rende felice”.

Avrebbe solo voluto celebrare la propria carriera a Parigi, con le ragazze che hanno vinto l’argento a squadre che l’hanno voluta a gran voce nella foto fatta assieme al presidente Malagò nella palestra della Brixia, consapevoli che un pezzettino di quella medaglia è anche merito di Vanessa. Che con un cognome come il suo poteva solo andare di corsa: nessuno nella ginnastica italiana era mai arrivato a tanto. E se oggi siamo diventata una potenza a livello mondiale, c’è davvero tanto di Vanessa. Uno scricciolo capace di spingersi oltre i propri limiti.

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