Dopo i tafferugli che hanno preceduto la partita contro la Virtus Bologna, che hanno portato alla denuncia di 30 Arditi, la Pallacanestro Varese ha condannato duramente i propri ultras con una nota.
“Pallacanestro Varese intende dissociarsi in maniera netta dall’inaccettabile e reiterato comportamento di alcuni ultras che, in occasione della partita Virtus Segafredo Bologna-Pallacanestro Openjobmetis Varese di domenica 22 aprile, si sono resi protagonisti di fatti deplorevoli all’esterno del PalaDozza, nelle fasi precedenti lo svolgimento della gara.
Episodi come questi, al pari di quelli che lo scorso gennaio hanno visto coinvolto il Direttore Generale Claudio Coldebella, vittima di una vile aggressione al rientro dalla trasferta di Cremona, non fanno parte della concezione di sport che tutti noi abbiamo. Legata a valori che quotidianamente il club biancorosso trasmette, con impegno e determinazione, lottando in favore di un tifo sano e del fair-play sportivo.
L’insensata follia di un gruppo di facinorosi non andrà mai a macchiare quanto di bello i tifosi di Varese sono stati capaci di creare dentro le mura del PalaDozza, grazie alle oltre centocinquanta persone di rosso vestite e che hanno dato prova di aggregazione e passione. Mostrando i cardini del tifo positivo che tutti noi vogliamo vedere all’interno delle strutture che ospitano eventi di pallacanestro.
Famiglie e bambini che desiderano godersi lo spettacolo offerto dal nostro sport, senza sentirsi minacciati e con la serenità di chi vuole sostenere la propria squadra del cuore, ospite di un ambiente sicuro e confortevole, dove far vivere la propria passione. Nel rispetto delle parti e di ciò che lo sport, e ne siamo convinti in Pallacanestro Varese, ha ancora la forza di poter trasmettere.
Questo è il nostro obiettivo quotidiano e fino allo stremo delle forze sarà il nostro impegno, attingendo da ogni risorsa e veicolando quei valori sportivi ed educativi che sono il DNA della pallacanestro. Nel massimo rispetto degli appassionati di Pallacanestro Varese e dell’immagine di una città intera.
A seguito dei fatti accaduti si ringraziano, per le azioni tempestive e congiunte, le Questure di Bologna e Varese per l’identificazione dei responsabili”.
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