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Vergognosi cori contro Diego Armando Maradona, l'indignazione del figlio: "Gente che fa ribrezzo"

Frasi terribili quelle sentite durante Spezia-Napoli: sul caso interviene anche Paolo Di Canio, in attesa della decisione del Giudice Sportivo sull'accaduto

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quel che si è sentito durante Spezia-Napoli ha inorridito, per la gravità e le offese che che andavano oltre la mera questione territoriale, addirittura arrivando a offendere la memoria di Diego Armando Maradona.

Un coro francamente irripetibile, intonato dalle tribune dello stadio che aveva visto proprio Luciano Spalletti giocare i suoi anni migliori, ha segnato una domenica di ordinaria follia. Con offese che hanno spinto il figlio di Diego, Maradona Jr a difendere la memoria del padre oltraggiata senza alcuna remora, né pudore.

La vergogna di Spezia-Napoli

Eppure, prima di quel coro che ha toccato anche chi non ha nutrito mai simpatie per il calcio giocato Osimhen aveva donato un esempio di lealtà e gentilezza prima della sfida rivolgendosi personalmente alla tifosa colpita, tra il pubblico durante il riscaldamento, per verificare di persona lo stato di salute.

Quel che però si è ascoltato nel corso di Spezia-Napoli è stato indecente, indegno di un Paese civile: intollerabile quanto sentito verso Napoli, Maradona, Spalletti soprattutto dopo quanto già visto, di altrettanto eclatante e incomprensibile tra le tifoserie. Una sequenza di orrori che non ha risparmiato nessuno, neanche chi non c’è più.

La reazione di Diego Armando jr al coro vergognoso su Maradona

La reazione di Diego Armando Maradona jr, che ha rilasciato un’intervista a Il Mattino, è stata nettissima:

“Questi non sono tifosi, è gente che mi fa ribrezzo. Non dovrebbero avere a che fare con lo sport, e invece ogni settimana assistiamo a episodi di questo genere. Infangare la memoria di mio padre è stato qualcosa di assurdo. Per altro è una cosa che non aveva alcun senso”.

Passaggi di un’intervista approfondita che ha evidenziato lo stato di fastidio, dolore e anche di ingiustizia avvertita per simili frasi sentite all’interno di uno stadio, dove Maradona aveva insegnato calcio e donato un senso di profondità civile e politica.

L’intervento di Paolo Di Canio

Pensiero condiviso anche dall’ex attaccante della Lazio e del West Ham, Paolo Di Canio, intervenuto su questa vergogna nel corso di Sky Calcio Club: “Non si può insultare un morto, è una cosa che proprio non si può”. L’opinionista, nonché ex giocatore, ha spiegato la sua posizione più articolata: “Ormai si pensa così di offendere gli altri e provocare fastidio. E lo dice uno che è stato un militante ultrà da giovane. Allo stadio ormai si è in un sfogatoio ed alla base c’è una maledizione incredibile”.

Ora c’è da attendere quel che deciderà il Giudice Sportivo sull’accaduto.

Vergognosi cori contro Diego Armando Maradona, l'indignazione del figlio: "Gente che fa ribrezzo" Fonte: ANSA

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