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Verona-Juventus, la moviola: Focus sui rigori negati e il rosso a Sandro

La discussa prova dell'arbitro Lo Bello al Bentegodi, le sentenze degli esperti Luca Marelli e Gianpaolo Calvarese

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Aveva perso una sola volta la Juventus con Di Bello arbitro. Il fischietto di Brindisi, che in questa stagione ha diretto ad oggi sette incontri di serie A, prima di ieri aveva arbitrato i bianconeri quattordici volte con un bilancio di 10 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, arrivata nel marzo del 2019 a Genova contro il Genoa. L’ultima volta era stata un Milan-Juventus datato 23 gennaio 2022, partita finita 0-0, ma su cui ci sono state alcune ombre su due contatti dubbi in area, uno in quella del Milan e uno in quella della Juventus, sui quali però Di Bello preferì lasciar correre.

Il Verona pure aveva una tradizione favorevole col fischietto brindisino. In 15 gare dirette ben 8 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte. Tre con quella di ieri ma come se l’è cavata ieri Di Bello al Bentegodi?

Verona-Juventus, Di Bello promosso dai giornali

Stando ai tre quotidiani sportivi Di Bello non ha sbagliato niente negli episodi dubbi di Verona-Juventus, compresi quei due rigori reclamati dall’Hellas e non concessi che hanno scatenato polemiche infinite e la rabbia del club scaligero.

Verona-Juventus, due rigori reclamati dall’Hellas

Due i casi-chiave che hanno fatto rumore relativi alla squadra di Allegri, ovvero il rigore non fischiato per il braccio in area di Danilo e l’altro prima concesso da Di Bello per un contatto tra Bonucci e Verdi, poi negato dopo l’intervento del Var. C’è anche un terzo episodio, ovvero il rosso estratto al 91′ nei confronti di Alex Sandro per aver steso Lasagna lanciato a rete.

Verona-Juventus, per Marelli Di Bello non ha sbagliato

A fare chiarezza interviene l’esperto di Dazn Luca Marelli che parte dal mani di Danilo: “Il braccio è larghissimo però qui c’è un il caso inatteso del pallone inaspettato, cioè calciato da pochi metri da un giocatore del Verona. Nel regolamento c’è una parte specifica su questo argomento, quando il pallone viene calciato da un attaccante o da un difendente, direttamente su un calciatore, o sul braccio di un giocatore che è in posizione congrua e sta facendo il movimento di poggiarsi a terra, per cui non è punibile”

“Nel 2019 la regola sul fallo di mano è stata riscritta. Sul primo rigore chiesto dal Verona. Dawidowicz devia il tiro di Veloso sul corpo di Danilo, che sta facendo un movimento naturale. Tra il tiro del polacco e il tocco di Danilo passano 12 secondi e si tratta di pallone inatteso. A livello arbitrale, è un episodio semplice anche se magari è difficile da capire. Diverso sarebbe stato se Danilo avesse toccato il pallone direttamente su tiro di Veloso”.

“Sul secondo rigore, chi arriva prima ha ragione e, in questo caso, Bonucci. Lui tocca il pallone e poi Verdi commette fallo sul difensore bianconero, quindi giusto togliere il rigore e concedere punizione alla Juve. Corretta anche l’espulsione di Alex Sandro, per chiara occasione da rete avendo fermato Lasagna solo davanti a Perin”.

Verona-Juventus, anche Calvarese dà ragione a Di Bello

Anche l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, interpellato da gianlucadimarzio.com, ha commentato il contestato episodio del mani di Danilo in area di rigore: “Episodio di difficile interpretazione, il tocco del braccio da parte di Danilo è alto. Quando prende palla non vuole murare un tiro in porta, ma il tocco arriva dopo una deviazione di un calciatore del Verona che rimpalla verso il centro del campo e Danilo se la ritrova inaspettatamente. Se invece l’avesse presa direttamente su un tiro in porta, sarebbe stato rigore”.

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