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Staffetta mista, Vittoria Fontana e Edoardo Scotti: sogni di riscatto

I due atleti si raccontano a Virgilio Sport in una inedita, umana e divertente intervista doppia che svela dei lati nascosti delle promesse azzurre

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Tokyo non è poi così lontana, anche se la pandemia influenza in maniera considerevole i prossimi Giochi Olimpici e pone interrogativi e dubbi sull’opportunità che si disputino in quest’estate dall’andamento incerto, almeno in Giappone e nel Sudest asiatico. Nella preparazione degli atleti azzurri non mancano, comunque, le tabelle, le gare e il lavoro mentale di preparazione a queste Olimpiadi, le prime dell’era Covid-19: Vittoria Fontana, staffettista, e il velocista dei 400 piani e staffettista a sua volta, Edoardo Scotti, sono assorbiti da questo obiettivo che orienta ogni loro appuntamento quotidiano, giunti a questo punto della preparazione.

Quando raggiungiamo gli atleti dell’Arma dei carabinieri, sono in luoghi e ambienti differenti, distanti tra loro legati da una connessione a tratti unificante ma si prestano ad ascoltare e a esternare le loro sensazioni e a condividerle, nei passaggi decisivi e più importanti della loro crescita. Sono coetanei, entrambi classe 2000, con una carriera già alle spalle di notevole impatto nell’atletica leggera italiana e non solo.

Entusiasti, partecipi e anche ironici si prestano a un confronto che, li racconta da un punto di vista inedito nell’intervista video che vedrete completa sopra, alla vigilia del sogno per cui Vittoria e Edoardo lavorano, ormai da più di quattro anni.

Avete appena vinto entrambi un oro nella staffetta: provate a raccontarci le emozioni di questo successo.

Vittoria Fontana: “Le emozioni della staffetta sono state tantissime partendo dall’incredulità alla felicità. Nessuno si aspettava quella vittoria, perché prima di noi c’erano altre squadre più forti di noi sulla carta. Però poi la staffetta è bella perché inaspettata. In questa occasione abbiamo sbagliato meno noi. Quando Anna Bongiorni mi ha passato il testimone, ho pensato solo a correre. Non mi ricordo molto. Mi ricordo solo le tantissime emozioni e come ci hanno accolto le ragazze sugli spalti”.

Edoardo Scotti: “Io per quanto riguarda le sensazioni della gara ho maturato emozioni diverse. Forse perché arrivavamo con una consapevolezza diversa dalle batterie e siamo scesi in pista, con la staffetta mista, proprio per vincere”.

Siete entrambi classe 2000, come guardate a questa Olimpiade in era Covid?

Vittoria Fontana: “Quest’Olimpiade ho sempre detto che probabilmente non sarà la mia Olimpiade, ma sarà un’esperienza per tutti con questo Covid. Sarà molto difficile per l’organizzazione, anche se arriviamo da un Mondiale organizzato in maniera fantastica. Tutti gli atleti, con questo virus, però non si sono potuti allenare al meglio, quindi sarà un’Olimpiade molto strana e molto complicata e dovremo lavorare ancora di più per arrivare più pronti. Ci sono stati, poi, dei momenti no con i due lockdown, ma anche per questi stop si consumerà una rinascita con questa Olimpiade. E sarà un’esperienza che ci rimarrà dentro. Dentro di me, Edoardo, di tutti gli atleti”.

Edoardo Scotti: “Per l’era Covid sarà la prima e ci sarà da prepararsi. Spero sia anche l’ultima. La mia preoccupazione sarà per la gara e per gli allenamenti, non per quelli che sono riuscito a conseguire in maniera più o meno normale, ma proprio per la preparazione che ci sarà dietro. Noi andremo nel Villaggio Olimpico a metà luglio e le gare di atletica inizieranno all’inizio di agosto: ci saranno quei 10-15 giorni in cui sicuramente dovremo stare attenti, magari non potremo uscire dal Villaggio e saremo molto controllati. La vera fatica sarà superare quella fase a livello psicologico e concentrarci sulla gara: una volta che sei in pista, devi correre e saltare in alto, la gara è quella. E’ tutto ciò che c’è intorno che può dare dei problemi e bisognerà essere forti per affrontarli”.

Quale è stato il momento più complicato della vostra carriera, sebbene siate entrambi giovanissimi?

Vittoria Fontana: “Per me il momento più complicato è stato il rientro dopo essermi rotta lo scafoide del piede, dopo gli Europei del 2019 perché son dovuta star ferma sei mesi. Subito dopo c’è stato il primo lockdown e per me, da un punto di vista psicologico, è stato molto pesante per me: non avevo obiettivo, non sapevo come stavo fisicamente perché dovevo allenarmi sul cemento o su superfici poco adatte come la pista e con la rottura dello scafoide non potevo. il mio allenatore mi seguiva da lontano, ma è stato molto duro. Tanti problemi di postura e psicologici. Per tornare c’è voluto un anno e mezzo. L’infortunio mi ha distrutto il 2019 e il 2020”.

Edoardo Scotti: “Se devo scegliere un periodo complicato, direi il 2019. L’anno prima avevo anche avuto un infortunio, ma è finita con una stagione fantastico. Avevo qualche problema, non riuscivo mai a fare l’allenamento come volevo, mi sono fermato spesso e anche l’arruolamento nei carabinieri. Una somma di cose che non ha sempre aiutato. Se devo scegliere un momento, è stata nel 2018 la mattina prima della staffetta 4×4 che poi abbiamo vinto al Mondiale giovanile under 20. Avevo fatto nei giorni prima dei 400 e stavo malissimo, non riuscivo neanche a camminare e stavo sdraiato nel corridoio dell’hotel. Ho chiamato il mio allenatore e gli ho detto: non voglio correre! Poi è andata come è andata!”.

Al contrario e con un pizzico di leggerezza, quale è stato quello più emozionante o incoraggiante?

Vittoria Fontana: “Il momento più emozionante è stato l’oro europeo, anche se quello davvero più forte è stato l’oro con la staffetta ai Mondiali. Vincere l’individuale è una cosa, vincere con la staffetta è amplificato per tre. All’Europeo mi aspettavo di più di vincere, mentre ai Mondiali è stato tutto inaspettato. Ci ho messo una settimana per elaborare quello che abbiamo fatto”.

Edoardo Scotti: “Per me deve ancora venire. Molte gare sono state importanti. I risultati li realizzato subito, le emozioni a distanza di mesi, le percepivo a distanza. Se devo scegliere uno il Golden Gala, perché ero un po’ bimbo. La consapevolezza, con gli anni diventa sempre più grande”.

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Staffetta mista, Vittoria Fontana e Edoardo Scotti: sogni di riscatto Fonte: ANSA

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