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Vialli, parla Scanziani suo primo capitano: I gol in campo e poi a cena da me

L'ex centrocampista della Sampdoria accolse nell'84 il giovane bomber morto ieri e fu subito Coppa Italia

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Pasquale Guardascione

Pasquale Guardascione

Giornalista

Da 30 anni racconta lo sport e la cronaca per diversi giornali ed emittenti, Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato, o emigrati all'estero a cercare fortuna e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco

Alessandro Scanziani è stato il primo capitano di Gianluca Vialli alla Sampdoria. Era la stagione 1984-’85 con i blucerchiati che erano guidati da Eugenio Bersellini e il giovanissimo Vialli era stato prelevato dalla Cremonese. Una stagione che, poi, culminò con la vittoria della Coppa Italia il 3 luglio del 1985 sul Milan di Nils Liedholm nella finale di ritorno a Genova. L’ex centrocampista, ribattezzato “il farmacista” per gli assist al millimetro, ricorda così la figura del campione scomparso.

“Ricordo bene quel campionato, fu il primo trofeo vinto dalla Sampdoria. Vialli era un ragazzo eccezionale sia in campo che fuori. Capitava ogni tanto che io sbagliavo un passaggio, lui rincorreva la palla magari in scivolata e non riusciva a prenderla. Poi, si girava verso di me e mi diceva che aveva sbagliato lui e non io. Questo mi ha sempre colpito molto e ti fa capire che era un atleta unico che riuscì ad inserirsi subito in quel gruppo. Sotto l’aspetto umano era sempre a disposizione di tutti e non solo in partita ma anche negli allenamenti e nella vita di tutti i giorni”.

C’è un gol in particolare che le è rimasto nella memoria?

Mi ricordo come se fosse oggi la rete del 2-1 che realizzò nella gara di ritorno di Coppa Italia contro il Milan al Ferraris. Quel suo goal ci diede grande serenità e sicurezza e consentì alla Sampdoria di vincere la prima Coppa Italia della sua storia. Era meticoloso nel lavoro e si preparava molto nel corso della settimana per essere sempre al top della condizione”.

Tutti sono d’accordo nel ricordarlo come un professionista fatto sin da giovane

“Anche quando veniva a cena a casa mia aveva sempre un atteggiamento positivo. Quando arrivò alla Samp era appena ventenne ma già aveva la testa di una persona adulta ed esperta. Lui era ben voluto da tutti, e lo ha dimostrato nel corso di tutta la sua carriera, perché si è sempre fatto voler bene da chiunque. E, poi, era sempre allegro sia se segnava e sia se non ci riusciva”.

Come spiega il legame d’amore unico e indissolubile tra Vialli e i colori blucerchiati?

“Io credo che la cosa principale si può spiegare per tutto quello che ha dimostrato quando giocava con la Sampdoria. Il suo valore, i goal che realizzava, le vittorie, l’atteggiamento positivo in campo, per i tifosi doriani ancora oggi resta il loro numero uno. Aveva un attaccamento alla società ma io direi all’intero ambiente e alla città straordinario”.

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