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Volley Femminile, nel 2026 Europei in Turchia: Egonu a Istanbul per tornare sul tetto d'Europa

La CEV ha assegnato alla Turchia la fase finale di EuroVolley 2026. Egonu dovrà tornare a Istanbul e Ankara per provare a riportare l'Italia sul tetto d'Europa

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La strada per Los Angeles passa per Istanbul. O forse per Ankara, ancora non è dato saperlo: di sicuro si sa solo che sarà in Turchia la prima tappa che porterà una nazionale europea verso il torneo olimpico di volley femminile di Los Angeles 2028, dove l’Italia di Julio Velasco proverà a confermare l’oro conquistato l’estate scorsa a Parigi. Lo ha stabilito la CEV, il massimo organismo europeo, che ha assegnato alla Turchia la fase finale dell’Europeo che dalla prossima edizione si svolgerà negli anni pari. Questo perché la riforma, voluta dalle principali federazioni internazionali, ha partorito un cambio di sequenza col mondiale, che si disputerà ogni due anni (in quelli dispari), spostando i tornei continentali nell’anno pari alternativo a quello olimpico, di fatto capovolgendo quanto avvenuto fino ad oggi.

Santarelli vuol confermarsi sul trono continentale

L’Italia, insomma, dovrà vedersela con le padrone di casa turche, che per giunta sono anche campionesse d’Europa in carica grazie al titolo conquistato a Bruxelles lo scorso anno. Daniele Santarelli, coach di Conegliano ma anche della nazionale turca, potrà dunque godere del fattore campo per provare a mantenere la corona continentale, fermo restando che tra un anno a Bangkok, in Thailandia, potrà dare l’assalto anche al titolo mondiale, detenuto in questo caso dalla Serbia.

Obiettivo al quale puntano anche le Azzurre, che dopo aver messo le mani sull’oro olimpico vorranno tentare di estendere l’egemonia tanto in campo mondiale, quanto continentale. Fermo restando che vincere l’Europeo conviene, perché garantisce un pass diretto per le olimpiadi.

Egonu, Istanbul nel destino: ma per ora resta a Milano

Il futuro di Egonu e compagne, insomma, passerà ancora per la Turchia. Che nel 2026, oltre a ospitare un girone intero della rassegna (gli altri si disputeranno in Azerbaigian, Svezia e Repubblica Ceca), sarà sede di 4 ottavi di finale, due quarti di finale e appunto di semifinali e finali. Egonu che dunque in qualche modo troverà il modo per tornare in quella terra da dove è tornata un anno e mezzo fa, e dove per poco non ha fatto ritorno giusto qualche settimana fa.

Della trattativa col VakifBank s’è detto e scritto tanto, anche se l’esordio in Champions League (suo e pure di Van Ryk, la giocatrice olandese che sarebbe dovuto arrivare a Milano come pedina di scambio) di fatto rende ormai improbabile il trasferimento a stagione in corso, rimandando qualsiasi discorso al termine dell’annata (entrambe le giocatrici non potrebbero scendere in campo con un altro club in Champions).

Paola peraltro è concentrata su due obiettivi a stretto giro di posta: il primo è l’incrocio con Conegliano di venerdì 22 novembre all’Unipol Forum di Assago, che precederà di 6 giorni il ritorno a Istanbul nel match di Champions contro il VakifBank. Poi, dal 17 al 22 dicembre, il Mondiale per Club FIVB in programma ad Hangzhou, dove al solito sarà sempre Conegliano la squadra da battere.

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