Ci sono tanti momenti difficili nella vita di uno sportivo. Chiedere a Ofelia Malinov che negli ultimi mesi ha perso certezze e lucidità. La regista, è da poco passata da Scandicci a Firenze per ritrovare il suo gioco.
Intervistata da Gazzetta dello Sport, l’azzurra fresca di laurea, ha spiegato: “È stato un periodo veramente difficile quello, perché si sono incrinate tutte le mie sicurezze. E’ stato messo in discussione il mio modo di fare ed è stato tosto, perché avevo raggiunto un livello di maturità, di sicurezza, veramente alto. Per motivi che non ho capito non sono stata nelle scelte dell’allenatore. Eppure la Nazionale per me è sempre stata un qualcosa di importante, ho sempre cercato di dare il mio apporto a questa maglia e mi è dispiaciuto tantissimo non vivere da protagonista il Mondiale “.
E poi: “Ho fatto fatica a trovarmi in un ruolo in cui non riuscivo ad esprimermi e a non avere tutto lo spazio che pensavo di meritare. E quel poco che avevo a disposizione in campo non mi è stato d’aiuto. Tornando dalla Nazionale avevo bisogno di ritrovare le mie sicurezze e per una serie di motivi questa cosa non è stata possibile a Scandicci, anche perché si è ripetuta questa situazione e quindi la possibilità di approdare a Firenze è stata una manna dal cielo per me. Mi ha aiutato ad uscire fuori da un periodo difficile, anche se ci sto ancora lavorando su, ma era la cosa giusta da fare”.
Infine sul rapporto con il C.T Davide Mazzanti, spiega: “Con Davide ho sempre avuto un bel rapporto, ma dopo quello che è successo non ci siamo più confrontati, non abbiamo avuto modo di parlare e quando ci sarà la possibilità lo faremo. Ma la Nazionale per me non è un capitolo chiuso, anche perché il mio voler ritrovare le sicurezze è anche da intendere in quest’ottica”.