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Volley, Mondiale per Club: Perugia vola in finale, N'Gapeth e Nimir cedono senza appello

Non c'è storia nella semifinale del Mondiale per Club: Perugia domina nei primi due set e la spunta nel finale di un tiratissimo terzo parziale

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Perugia ha ancora voglia di salire sul tetto del mondo. E ha trovato una corsia preferenziale per raggiungere la vetta: il terzo 3-0 nel Mondiale per Club in corso di svolgimento a Bangalore rende perfettamente l’idea di quello che è il piano d’azione della formazione allenata da Angelo Lorenzetti, che elimina senza troppi complimenti l’Halkbank Ankara di N’Gapeth e Nimir e domani, alle 16 italiane, giocherà la finalissima contro la vincente della sfida tra Suntory Sunbirds (Giappone) e Itambé Minas (Brasile), quest’ultima già battuta all’esordio senza dover faticare neppure troppo.

Herrera apre, Semeniuk chiude: Perugia sul velluto

Quella contro i turchi, considerati gli antagonisti principali nella corsa al bis mondiale, è stata una semifinale senza storia per almeno due set. Solo nel terzo Ankara ha fatto vedere qualcosa di interessante, costringendo i Block Devils ad annullare 4 palle set per poi sfruttare il primo match point sulla racchetta.

E il protagonista di serata è stato un po’ a sorpresa Jesus Herrera: l’opposto cubano, schierato titolare per la seconda gara di fila al posto di Ben Tara, ha sfoderato un’altra prestazione super, aperta con un ace nel primo turno di servizio e chiusa soprattutto con il muro col quale ha consegnato la terza palla match ai compagni, sfruttata dall’altro MVP di serata, vale a dire Kamil Semeniuk.

La Sir è stata bravissima a non mollare quando l’Halkbank ha dato la sensazione di poter scappare in coda al terzo set. Così facendo, ha riscritto la storia: mai nessuna formazione che ha preso parte alla rassegna era arrivata in finale senza lasciare per strada neppure un set. Un proposito che domani, alle 16 italiane (diretta su Volleyballworld TV) Giannelli e compagni contano di rinforzare ulteriormente.

Primi due set senza alcun pensiero

Proprio la scelta di Lorenzetti di confermare Herrera ha rappresentato l’unica sorpresa nello starting six iniziale. La Sir Susa Vim nei primi due set ha letteralmente dominato, con la ricezione turca andata ben presto in tilt grazie agli ottimi turni di battuta dei giocatori di Perugia. Che mai hanno dato l’impressione di andare sotto pressione, trovando sempre la soluzione vincente grazie alla regia di Giannelli, che ha smistato palloni in tutti gli angoli per Herrera e Semeniuk e col muro di Solé e Flavio a dettare legge e rispedire al mittente i malcapitati avversarsi.

Nimir ha faticato tantissimo a trovare ritmo, N’Gapeth è apparso nella versione peggiore possibile e Boban Kovac, tecnico di Ankara (e grande ex), non ha saputo frenare l’emorragia di errori. Avanti di 9 lunghezze (13-4), la Sir ha gestito senza difficoltà il primo parziale, chiuso sul 25-14 con un errore al servizio di Perrin, e ha preso margine nel secondo dopo una prima parte equilibrata grazie a un paio di monster block di Solè su Perrin e Nimir, ripetendosi poi sul 18-14 ancora una volta sul martello olandese e indirizzando definitivamente un parziale senza più storia, col turno al servizio di Tim Held che ha facilitato ulteriormente le cose a Perugia.

Che battaglia nel terzo: la risolve Semeniuk

Solo nel terzo set c’è stata partita vera. E lo si è capito in fretta grazie alle percentuali offensive delle due bocche da fuoco di Ankara, decisamente in risalita. La Sir però è sempre rimasta a contatto e un ace di Plotnytskyi l’ha spedita sul +3 sul 14-11, preludio a un altro finale in carrozza. Solo che stavolta l’Halkbank ha mostrato il lato migliore di sé finendo addirittura per guadagnare un break di vantaggio sul 20-18 e costringendo Lorenzetti a fermare per la prima volta l’incontro.

Un paio di magie di Semeniuk hanno permesso alla Sir di ritrovare la parità a quota 22 e un muro di Solè su N’Gapeth ha regalato il primo match point, sprecato da Herrera. Il secondo l’ha annullato N’Gapeth con una giocata da fuoriclasse, poi l’ace di Nimir ha ribaltato tutto, consegnando il primo dei quattro set point che Ankara non è riuscita a sfruttare. Sul 29 pari è un muro clamoroso di Herrera su Nimir a spaccare in due la partita e consegnare a Perugia il pass per la finale, rifinito alla perfezione da Semeniuk dopo un errore in ricezione dei turchi su un servizio di Flavio. Giapponesi o brasiliani sono avvisati: questa Sir ha una fame che fa paura.

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