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Volley, Alessia Orro salta il preolimpico: non c'è pace per l'Italia di Mazzanti

ItalVolley, il forfait precauzionale di Alessia Orro rischia di complicare la spedizione in Polonia per il torneo preolimpico. Per Mazzanti e le sue ragazze non sembra poter esserci pace

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ci mancava anche la rinuncia al preolimpico per un… trauma cranico pregresso. Messa così sembrerebbe quasi una boutade, ma con la salute è meglio non scherzare ed è ciò che i medici della FIPAV hanno deciso di fare con Alessia Orro, costretta suo malgrado a saltare il torneo che offrirà due carte per la qualificazione diretta alle Olimpiadi di Parigi 2024.

La palleggiatrice della Vero Volley Milano, futura compagna di squadra di Paola Egonu, è stata costretta a dare forfait per i postumi di un brutto colpo subito durante la finale per il terzo e quarto posto ai recenti campionati europei, disputata contro l’Olanda il 3 settembre scorso. Gli accertamenti neurologici hanno scongiurato il pericolo di lesioni o danni permanenti, anzi ribadendo che la giocatrice è in netta ripresa e potrebbe già tornare alle competizioni.

Solo che dopo una decina di giorni di stop precauzionale, e con la prospettiva di dover affrontare un autentico tour de force (7 gare in meno di 10 giorni) ecco che lo staff medico ha suggerito all’atleta di evitare di prendere rischi, comunicando la decisione a Davide Mazzanti. Il quale ha fatto spallucce, sebbene avrebbe fatto volentieri a meno di dover rinunciare alla sua regista titolare.

Bosio e Gennari

Orro resterà in Italia e in sestetto entrerà giocoforza Francesca Bosio, che già in diversi momenti di Eurovolley aveva giostrato in cabina di regia (soprattutto quando Mazzanti effettuava il doppio cambio, con Egonu al posto di Antropova). E come palleggiatrice di riserva era già stata precettata Giulia Gennari, che dunque entra ufficialmente a far parte del gruppo azzurro in partenza per la Polonia (Lodz ospiterà tutto il preolimpico).

Niente ritorno di Ofelia Malinov, come da più parti caldeggiato (ormai l’ex regista azzurra è fuori dal giro della nazionale, almeno fino a quando resterà in sella Mazzanti come commissario tecnico) e largo alle nuove leve, anche se è evidente quanto la spedizione azzurra in terra polacca presenti diversi punti interrogativi, molti dei quali legati alla discussa rinuncia (o esclusione?) di Paola Egonu, soluzione che finirà per consentire a Ekaterina Antropova di diventare a tutti gli effetti l’opposto titolare della nazionale (lo era già agli Europei, ma in alcuni momenti critici Mazzanti si rifugiò nell’esperienza di Egonu).

Un torneo complicato

Che la strada fosse già in salita, insomma, non era un gran mistero. Ora però la pendenza rischia di rivelarsi molto più accentuata: Bosio è entrata da anni nel giro della nazionale (era il 2018), anche se ha avuto sempre un ruolo piuttosto marginale, di fatto dovendo sottostare al duopolio tra Malinov e Orro che ha contraddistinto i primi anni di avventura del CT sulla panchina azzurra. Il suo ingresso in pianta stabile in gruppo è stata diretta conseguenza della rinuncia a Malinov, e di fatto si è concretizzato a partire dalla Nations League di giugno e luglio 2023.

Adesso però arriva il difficile, considerata anche la particolare conformazione del torneo che assegnerà due carte per Parigi 2024: oltre alla Polonia, padrona di casa, l’Italia dovrà vedersela con gli Stati Uniti, e sulla carta potrebbero essere due di queste tre formazioni a giocarsi fino all’ultimo la chance di staccare il pass per i giochi. Thailandia, Germania e Corea del Sud partono un gradino più sotto, mentre Colombia e Slovenia appaiono oggettivamente troppo deboli per poter pensare di qualificarsi.

L’Italia però dovrà ritrovare intanto l’intesa perduta nel corso di un Europeo vissuto con la tensione sempre ai massimi livelli, e chiuso malamente con la sconfitta in semifinale con la Turchia (dopo essere stata avanti 2-1 e 20-17 nel quarto set) e la finalina con l’Olanda, persa 3-0.

Senza Egonu, molte delle polemiche che hanno segnato l’avventura continentale avrebbero dovuto restare fuori dalla porta e garantire maggiore serenità a tutto il gruppo, ma l’assenza di Orro a livello tecnico complica tantissimo i piani di Mazzanti, che peraltro sa di giocarsi tutto (o quasi), col rischio di vedere comunque interrotta la sua avventura in azzurro anche in caso di qualificazione olimpica. Insomma, quando il peggio sembrava passato, ecco che sullo sfondo i problemi continuano a moltiplicarsi senza mai vedere la fine…

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