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Vuelta 2023, Kron vince la seconda tappa. Piccolo nuova maglia rossa tra neutralizzazioni e polemiche

A far festa è l’Italia del pedale col ciclista della EF Education EasyPost nuovo leader della corsa. Lorenzo Milesi è caduto nell’ultima parte della frazione ed è arrivato con quasi 4’ di ritardo

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È la Vuelta delle polemiche, che dopo la cronosquadre al buio (Remco Evenepoel non c’è andato giù leggero) decide di neutralizzare l’arrivo sulla collina di Montjuic, quella resa celebre dalle inquadrature delle gare dei tuffi alle olimpiadi di Barcellona a 1992, che premia la tenacia e la capacità di sfruttare l’attimo buono per uscire dal guscio di Andres Kron.

Ma a far festa una volta di più è l’Italia del pedale: Andrea Piccolo (EF Education EasyPost) è la nuova maglia rossa della corsa spagnola, lesto a infilarsi nella fuga di giornata e a rispedire al mittente I tentativi dei big di provare a dare l’assalto al simbolo del primato. Lorenzo Milesi, la prima maglia rossa di questa edizione, è caduto nell’ultima parte della frazione ed è arrivato al traguardo con quasi 4’ di ritardo, impossibilitato a difendere la maglia rossa conquistata il giorno precedente.

Piccolo non corre rischi e stappa lo spumante

Dopo la neutralizzazione, Piccolo si è rialzato e ha preferito non prendere rischi, aspettando solo di conoscere la classifica finale di giornata (c’era Bardet che fino all’ultimo ha pregustato l’idea di far sua la maglia rossa) prima di dare stappare lo spumante. L’Italia insomma si conferma protagonista in questo primissimo scorcio di Vuelta: dietro a Kron, che ha dedicato la vittoria allo sfortunatissimo corridore belga De Decker (morto nei giorni scorsi per via dei postumi di una brutta caduta), il gruppo è stato regolato in volata da Groves davanti a Vendrame e Bagioli.

Precedentemente Matteo Sobrero si era messo in evidenza, riuscendo a restare in fuga sino a una manciata di chilometri dal traguardo e conquistando la maglia a pois del miglior scalatore.

La caduta di Primoz Roglic

Tra gli uomini di classifica, da segnalare soprattutto la caduta nella quale è rimasto coinvolto Primoz Roglic a 50 chilometri dal traguardo: nessuna conseguenza per lo sloveno, sorpreso dall’asfalto bagnato in una caduta provocata dalla scivolata di Rui Oliveira, che ha coinvolto anche altri corridori (due della Ineos Grenadiers). Forature per Evenepoel, Thomas e Vingegaard, ma tutti sono arrivati senza affanni in gruppo.

Le pagelle della 2a tappa: i top

ANDREA PICCOLO 9: fa bene i conti, anche se poi bisogna pazientare più di mezzora per capire che la maglia rossa finirà sulle sue spalle. Bravissimo a lanciarsi nella fuga di giornata, bravissimo a resistere al ritorno del gruppo, sfruttando poi la neutralizzazione ai -9 che gli consente di salire sul podio vestendo il simbolo del primato. Che alla fine è l’unica cosa che conta.

ANDREAS KRON 9: l’assolo sul Montjuic vale tanto, perchè al netto della neutralizzazione il tedesco della Lotto DSNTY dimostra di avere il tempismo del finisseur. Esce dal gruppo al momento opportuno, resiste sull’ultimo strappo e al traguardo trova il modo per omaggiare lo sfortunato De Decker. Solo applausi, e anche qualche lacrima.

MATTEO SOBRERO 8,5: si stacca nel finale, quando però le energie erano già state abbondantemente prosciugate. Poco male: la sua giornata aveva già raccontato del passaggio per primo sul GPM, tale da consentirgli di vestire da domani la maglia a pois (azzurra, anziché rossa) della classifica scalatori. Giusto per tingere un pò più di tricolore l’inizio di Vuelta.

LORENZO MILESI 6: difficile imputargli colpe, anche se la caduta rovinosa nella quale incappa gli costa la possibilità di difendere la maglia rossa conquista il giorno precedente. Giornataccia per il campione del mondo a cronometro Under 23, che certo avrebbe voluto onorare in modo differente il simbolo del primato.

Le pagelle della 2a tappa: i flop

PRIMOZ ROGLIC 5,5: lo sloveno è fortissimo, e su questo nessuno discute. Però ha una brutta abitudine: a volta si fa pescare al posto sbagliato nel momento sbagliato, finendo con fidelizzare eccessivamente con l’asfalto. È sua la prima caduta tra i big in questa edizione della Vuelta, un dejavu che rimanda alle edizioni passata (la scorsa soprattutto) e che conferma di essere il vero tallone d’Achille di Primoz.

ORGANIZZAZIONE 2: Evenepoel ha accusato l’organizzazione (ASO, la stessa del Tour) di aver voluto far correre la cronosquadre al buio, e con condizioni di sicurezza scarsissime. E ha ragione. Oggi la “frittata” è stata fatta pensando alla neutralizzazione “preventiva” ai -9 dall’arrivo, perché il maltempo avrebbe potuto inficiare l’aspetto legato alla sicurezza nel finale di corsa. Insomma… da un pero a un fico. E pollice verso.

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